L'anno scolastico è ripartito per 19mila studenti bellunesi

Giovedì 8 Aprile 2021
L'anno scolastico è ripartito per 19mila studenti bellunesi
IN PRESENZA
BELLUNO Primo giorno di rientro a scuola ieri per poco più di diciannovemila (19.014) studenti bellunesi. Un rientro successivo alle vacanze pasquali diverso dagli altri. Le porte di tutte le scuole erano infatti chiuse non solo da giovedì scorso, primo giorno di vacanza, ma dalla data dell'ultimo decreto che aveva di fatto interrotto le lezioni in presenza da ben tre settimane per tutti gli ordini di scuola. La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado è infatti una delle conseguenze dell'essere in zona rossa. Ieri, quindi, nuova campanella di ripresa delle lezioni in presenza per 2.501 bambini dell'Infanzia. Dopo tre settimane sono rientrati anche i 7.461 scolari della scuola Primaria; stessa sorte anche per i 5.075 della scuola secondaria di I grado. Il ritorno alle lezioni in presenza per le ultime due classi di quest'ordine di scuola cioè la seconda e la terza media è legato al passaggio in fascia arancione. E dall'Istituto Comprensivo del capoluogo Tina Merlin, la Dirigente Scolastica Bruna Codogno riferisce: «Oggi siamo rientrati tutti a scuola, finalmente. Anche se mancavamo da sole tre settimane, ne sentivamo il bisogno. I più piccoli, ma anche i bambini della Primaria e i più grandi del I grado erano tutti felicissimi. Essere rientrati li ha resi contenti». La Dirigente poi sottolinea non solo l'assenza di problemi: «Di fatto mancavamo da scuola da poco tempo e la ripresa è stata facile, perché tutto era predisposto, orari e organizzazione non hanno subito traumi», ma anche il fatto che non ci siano state assenze: «In classe e fra il corpo docente, nonostante ieri fosse il primo giorno dopo le vacanze di Pasqua, c'eravamo tutti».
CLASSI COVID FREE
L'ultima buona notizia è infine l'assenza di contagi: i 1.033 studenti dell'Istituto Tina Merlin Infanzia di Sopracroda e Mur di Cadola, Primaria Dal Mas, Dal Pont, Doglioni e Rudio e Secondaria di I grado Nievo - ed i loro insegnanti sono, in questo momento, tutti covid free. Storia diversa quella per gli studenti delle scuole superiori.
I NUMERI
Che dopo tre settimane di didattica a distanza, sono ritornati a scuola al 50%: quindi 3.978 su 7.957. Ogni Istituto Superiore ha la libertà di calcolare in maniera autonoma questa percentuale; per questo motivo ciascuna scuola già dall'avvio dell'anno scolastico si è organizzata per regolamentare l'alternanza delle presenze a scuola; un calcolo in base al quale ogni giorno fra i banchi non ci dev'essere la presenza di più di metà degli studenti. E così è stato anche ieri: metà classi hanno ricominciato a seguire le lezioni a distanza, sulla piattaforma scelta da ogni scuola, l'altra metà era invece in classe. In questo caso la novità consiste nel potenziamento del servizio di trasporti, un elemento che nella catena dei contagi è sicuramente determinante.
I TRASPORTI
Oltre all'organizzazione scolastica in capo all'Ufficio Scolastico Regionale, anche le aziende di trasporto hanno infatti riprogrammato i loro servizi per garantire il trasporto pubblico, anche per gli studenti, in modo adeguato ed in sicurezza. Le aziende di trasporto devono a loro volta fare in conti con le norme vigenti in materia di capacità massima dei mezzi, limitata al 50% dei posti normalmente utilizzati, e pertanto sono state attivate le corse aggiuntive ed è stato integrato il supporto di personale a terra. Per la Provincia di Belluno sono stati aggiunti nuovi mezzi, altrettanti risultano essere gli operatori a terra in più, mentre 48 sono le corse giornaliere in più. Infine va ricordato non solo che come già detto - la modalità del 50% non è una novità, ma anche che essa è stata introdotta con la speranza, finora vana, che essa potesse salire gradualmente. Nel mondo della scuola tutti sperano che a due mesi dalla conclusione delle lezioni e della fine dell'anno scolastico, con la platea delle persone vaccinate che sta aumentando e con l'aumento delle temperature, questo possa accadere ora.
Giovanni Santin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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