L'Alpe è al capolinea: «Non faremo l'inverno»

Venerdì 7 Agosto 2020
L'ANNUNCIO
BELLUNO «Con queste condizioni per il Comune sarà molto difficile giustificare il fallimento del Nevegal». Il presidente dell'Alpe, Maurizio Curti, non ha peli sulla lingua. Analizzata la situazione, chiarita la posizione della società e scrollatisi di dosso le colpe addossate dal sindaco Jacopo Massaro per la mancata apertura estiva della seggiovia, Curti e il direttore Piero Casagrande ribadiscono la loro posizione, rispediscono al mittente le accuse e non sono disposti a indietreggiare di un passo.
ADDIO ALLE ARMI
«Entro metà settembre porremo in liquidazione la società annunciano - la scioglieremo. Per cui Alpe del Nevegal non gestirà gli impianti durante l'inverno». L'hanno dichiarato ieri alla stampa, che poi non si dica che non avevano avvisato. Dunque, punto a capo. La lunga questione del Colle e del suo futuro oggi rischia di trovarsi al punto di partenza. Ma si vada per ordine. Nel corso dell'ultima riunione del Consiglio comunale il primo cittadino aveva spiegato la mancata apertura della seggiovia con la gestione di Bellunum nel mese di agosto puntando il dito contro l'Alpe, rea di non aver passato a Bellunum la documentazione richiesta.
L'ESTATE
Vero, la richiesta di una quarantina di documenti non è mai stata eseguita dalla società che spiega le sue motivazioni e lo fa con fermezza, perché non ci sta a passare per colpevole. «Chiediamo rispetto e completezza nelle informazioni le parole di Curti -. La mail con la richiesta di documentazione era composta da 40 punti, era coerente con l'iter di acquisizione di una società, non con l'affitto di un ramo d'azienda. Ad ogni modo noi abbiamo chiesto la sottoscrizione di un documento di riservatezza e una serie di garanzie in termini di fideiussione e di rassicurazioni economiche sui 100 120 mila euro necessari all'operazione e che sarebbero dovuti essere messi dal Comune. Non ci è arrivato nulla di tutto questo». La clausola di riservatezza doveva servire da garanzia alla società affinché i documenti privati non venissero divulgati. «Con Bellunum e con il Comune abbiamo sempre collaborato in modo trasparente aggiunge Casagrande, che ha seguito tutta la corrispondenza via mail -. Il 3 luglio, in occasione del primo incontro, è subito emersa la problematica delle tempistiche. Il trasferimento di un ramo d'azienda implica un iter tecnico di un certo rilievo».
STRADA STRETTA
L'Alpe, società di imprenditori, ha sostenuto fin da subito l'improbabilità di un'operazione: si trattava di investire 100 120 mila euro per mettere in moto la seggiovia per quindici giorni in una stagione in cui le piste di mountain bike non sono fruibili quando, con la stessa cifra, si può assicurare l'innevamento artificiale per tutto l'inverno. «A livello imprenditoriale dichiara Curti l'azione non stava assolutamente in piedi, ma noi comunque non ci siamo mai messi contro».
L'INVERNO
Una cosa sia certa, l'Alpe ci tiene a precisarla già ai primi di agosto per non rischiare di ricadere poi nel senso del dovere e essere spinta ad aprire per l'ennesimo inverno gli impianti. «Noi entro metà settembre porremo in liquidazione la società annuncia Casagrande -, la scioglieremo. Se amministrazione avvia in tempi veloci la gara per la scelta del partner privato per la gestione degli impianti e avvia i contatti con l'Alpe per definire il passaggio degli stessi, sarà forse possibile avere l'apertura quest'inverno, altrimenti saremmo costretti a liquidare il nostro patrimonio, a cedere i beni e a mettere fine all'impiantistica. Questa scelta arriva dopo due anni dall'annuncio di non voler proseguire la gestione, perciò finora si è perso tempo inutilmente e non per colpa dell'Alpe».
LE TEMPISTICHE
Per garantire le sciate invernali, entro ottobre il Comune dovrebbe essere proprietario degli impianti e aver espletato la gara che, da sola, impone tempistiche di almeno due mesi. Sì, perché ad ottobre a detta dell'Alpe, dovrebbero partire le manutenzioni agli impianti per riuscire a essere pronti con l'innevamento all'abbassarsi delle temperature. Insomma, è il caso di correre e di farlo da subito. Questo a patto che la società bolognese Paragon Advisors, a cui è stato affidato lo studio di fattibilità economica dell'operazione di acquisizione delle strutture da parte di Palazzo Rosso, dia il suo via libera.
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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