L'ALLARME
VENEZIA Anche gli avvocati lanciano l'allarme sui danni subiti dopo

Sabato 7 Dicembre 2019
L'ALLARME
VENEZIA Anche gli avvocati lanciano l'allarme sui danni subiti dopo la marea record del 12 novembre da uffici giudiziari e studi legali del centro storico che hanno visto finire sott'acqua centraline telefoniche e servizi di rete. E lo fanno a poche ore dall'assemblea dell'Unione degli Avvocati del Nordest italiano che si terrà oggi a Ca' Vendramin Calergi, chiedendo interventi straordinari e svincolati dal meccanismo del manutentore unico che prevede anche tempi di uno o due anni proprio per gli uffici giudiziari andati in tilt a causa della mareggiata. «Servono interventi d'urgenza svincolati dalla burocrazia che allunga i tempi», sono le parole del presidente dei legali veneziani, Giuseppe Sacco, che sottolinea come non appena la cassa nazionale forense si sarà pronunciata su quanto intenda stanziare a riguardo, partirà il censimento dei danni effettivi. «Quello degli uffici giudiziari del centro storico continua rappresenta una sorta di evento nell'evento poiché oltre ai danni ai beni artistici e alle varie attività cittadine, l'alta marea ha di fatto bloccato la giustizia».
A PIAZZALE ROMA
Ed anche la cittadella di Piazzale Roma non è rimasta immune dall'evento drammatico di una ventina di giorni fa, poiché l'allagamento ha coinvolto tutti i servizi posti al piano terra, compresi i sistemi di comunicazione e di riscaldamento. Da qui la richiesta del presidente di potersi svincolare dal meccanismo attraverso il quale l'agenzia del demanio opera come decisore centralizzato della spesa per gli interventi manutentivi ordinari e straordinari. «Perché dichiara si passano intere mattine al telefono col demanio per sapere quando un determinato ufficio potrà essere rimesso in funzione e siamo in una situazione in cui la parte telematica della Procura della Repubblica ancora oggi non è performante, avendo subito l'allagamento di tutta l'infrastruttura digitale. Il punto è che la Procura non si può fermare. Non credo che Milano e Roma si possano permettere lo stop anche di un solo giorno dalle attività d'indagine. Venezia ha la stessa dignità». Senza considerare un capitolo a sé, ugualmente legato ad alcuni interventi da effettuare, programmati nel 2017 ma non ancora partiti. Tra questi il tetto della Corte d'Appello danneggiatosi dopo le precipitazioni del mese scorso, per il quale sono stati stimati 450mila euro d'intervento.
Intanto, per quanto riguarda le urgenze legate all'acqua alta va detto che il Ministero della Giustizia il 21 novembre ha mandato una commissione per un sopralluogo. Tuttavia da allora evidenzia ancora Sacco non se ne è saputo più niente. Restando in tema d'emergenza post acqua alta, essendo da poco partite le procedure d'indennizzo per i residenti in città, gli studenti Iuav si offrono per dare consulenza e aiuto ai cittadini alle prese con la modulistica da compilare. Un servizio gratuito nato dalla collaborazione tra Confindustria Venezia, il commissario delegato per la gestione dell'emergenza Brugnaro e l'università Iuav. Che ha messo a disposizione un gruppo di 15 studenti che potranno candidarsi per svolgere un tirocinio formativo riconosciuto da 10 crediti universitari.
Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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