L'ALLARME
ROMA Tiangong 1 sta per arrivare. A partire dalla prossima settimana,

Sabato 24 Marzo 2018
L'ALLARME ROMA Tiangong 1 sta per arrivare. A partire dalla prossima settimana,
L'ALLARME
ROMA Tiangong 1 sta per arrivare. A partire dalla prossima settimana, in un giorno compreso fra il 28 marzo e il 4 aprile ma ancora impossibile da prevedere con precisione, la prima stazione spaziale lanciata dalla Cina nel 2011 concluderà la sua caduta incontrollata, andando in frantumi nell'impatto con l'atmosfera terrestre. Se per la maggior parte il veicolo brucerà, non si può escludere che alcuni frammenti possano arrivare a terra, in una stretta fascia che comprende anche l'Italia da Firenze in giù, anche se le probabilità che il nostro Paese venga colpito sono molto basse: secondo alcuni calcoli, sarebbero pari a 1 su 300.000.
LO SCENARIO
Al momento questo è lo scenario, ma la situazione si evolve continuamente: «La finestra prevista per il rientro non è fissa, ma viene aggiornata continuamente e diventerà sempre più piccola», dice Ettore Perozzi, che con Claudio Portelli lavora nell'ufficio dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) sulla consapevolezza dello spazio. Rispetto alla sua quota iniziale di 360 chilometri, la stazione si era abbassata a 250 chilometri il 1° marzo scorso e negli ultimi 23 giorni è scesa di altri 30 chilometri, fino agli attuali 220. In questi giorni Tiangong 1, il cui nome significa Palazzo celeste, è un vero sorvegliato speciale, controllato costantemente con telescopi e radar. Sulla base dei dati raccolti «si aggiorna costantemente la finestra del rientro, che diventerà sempre più piccola, fino al punto in cui prosegue l'esperto con tre giorni di anticipo si potrà stabilire il giorno dell'impatto nell'atmosfera. Trentasei ore prima si potrà avere il quadro preciso di tutte le traiettorie».
Per lunedì la Protezione civile ha programmato una riunione con i giornali online per definire i sistemi di allerta della popolazione. È vero, 36 ore prima si saprà se i frammenti raggiungeranno New York, Istanbul, Toronto o davvero l'Italia, ma il raggio di 100 chilometri entro il quale avverrà l'impatto potrà essere definito solo 40 minuti prima dell'arrivo delle scorie e, in quel caso, sarà necessario dare l'allarme nel minor tempo possibile, per permettere alla popolazione di mettersi al riparo.
LE IPOTESI
Al momento, ha aggiunto Perozzi, «vediamo che la stazione spaziale mantiene la sua configurazione di volo, ma sappiamo che a un certo punto questo finirà. In quel momento il modulo comincerà a tombolare», ossia a oscillare e poi a rotolare verso l'atmosfera terrestre. Nel momento in cui il veicolo scenderà alla quota di 90 chilometri comincerà ad andare in frantumi. Tra gli elementi del modulo che potrebbero sopravvivere all'impatto con l'atmosfera ci sono i serbatoi, realizzati con leghe molto resistenti e che contengono idrazina, una sostanza tossica per l'uomo e con la quale va evitato ogni contatto.
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