JESOLO
Dopo il Muretto anche il King's. Spunta un nuovo video di balli di massa,

Martedì 28 Luglio 2020
JESOLO Dopo il Muretto anche il King's. Spunta un nuovo video di balli di massa,
JESOLO
Dopo il Muretto anche il King's. Spunta un nuovo video di balli di massa, vale a dire con giovani e giovanissimi tutti accalcati e senza dispositivi di protezione individuale. Questa volta a finire nel mirino è il locale di via John Lennon, il Re della notte litoranea e il primo a scommettere nella riapertura post lockdown. Rigoroso il protocollo adottato dai gestori all'ingresso, ma anche in questo video si vedono diversi ospiti del locale intenti a ballare senza rispettare il distanziamento. E puntuale la polemica ha investito anche questa storica discoteca.
IL KING'S
«Quei balli dice Riccardo Checchin, gestore del locale sono avvenuti nel giardino esterno perché abbiamo aperto solo questa parte del locale e così continueremo fino al prossimo Dpcm. Abbiamo ridotto la capienza e triplicato la sicurezza, misuriamo la temperatura all'ingresso e invitiamo tutti al rispetto delle regole. Più volte durante gli eventi sospendiamo anche la musica per lanciare degli appelli. Purtroppo non è facile, molte volte le nostre richieste non vengono prese in considerazione, del resto stiamo parlando di ragazzi che prima di entrare in discoteca cenano assieme e si spostano in auto sempre assieme. Per molti è difficile rispettare il distanziamento. Ma non capita solo da noi, accade ovunque. Nel nostro caso abbiamo aperto da 45 giorni e non abbiamo avuto alcun problema. Abbiamo fatto delle scelte precise, compresa quella di non ospitare quest'anno dei deejay stellari. Ritorneranno nel 2021».
Il gestore del King's non nasconde poi il dubbio di voler colpire il mondo della notte. «L'attacco alla movida aggiunge garantisce una maggiore visibilità mediatica, eppure gli assembramenti avvengono anche in spiaggia, nelle piazze e in via Bafile».
IL MURETTO E IL SILB
E di attacco al mondo della notte parla anche Tito Pinton, gestore del Muretto. «Sembra quasi commenta che si sia usato il nostro locale per attaccare il divertimento notturno. Abbiamo adottato rigide misure di sicurezza, ridotto la capienza, aperto un'area esterna e predisposto percorsi separati. Perché non viene detto anche questo? Al Muretto si entra solo con prenotazione e tutti sono tracciabili, nei ristoranti avviene lo stesso?». E di fronte all'ipotesi di sanzioni, o peggio ancora di chiusura, Pinton non nasconde l'idea di avviare una sorta di controffensiva: «Se chiudono noi devono far chiudere tutti contrattacca . In quel caso sarà mia cura denunciare i vari assembramenti che si registrano in città».
A intervenire sulla questione è anche Franco Polato, presidente provinciale del Silb-Confcommercio, il sindacato dei locali da ballo: «La nostra associazione spiega - è sempre stata per il rispetto delle regole, a prescindere dalla situazione Covid che stiamo vivendo. Per cui, una volta accertati i fatti, se qualcuno ha delle colpe dovrà assumersene la responsabilità. Detto questo, siamo consapevoli che le regole imposte sono in qualche modo incompatibili o comunque difficili per il nostro lavoro; noi cerchiamo di fare il massimo per rispettarle e farle rispettare. Per cui, se vengono riscontrati degli episodi, non si colpevolizzi una intera categoria». Poi la stoccata ad altre situazioni registrare nel litorale: «E comunque sottolinea Polato - vediamo quotidianamente alcune situazioni da stigmatizzare, in vari contesti: tutti devono rispettare le regole e i controlli devono valere per tutti».
AL CAVALLINO
A confermare come la situazione nel mondo della notte sia di difficile gestione c'è anche l'episodio accaduto sabato notte a Cavallino-Treporti di fronte alla discoteca PinaColada, con 200 persone in subbuglio per non essere riuscite a entrare nel locale che aveva raggiunto il massimo della capienza. Per questo che era rimasto fuori ha iniziato a protestare, danneggiando anche un autobus turistico. Sul posto i carabinieri che hanno avviato le indagini e stanno vagliando delle immagini di videosorveglianza per identificare i vari responsabili.
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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