INFORTUNIO MORTALE
PORDENONE È rimasto schiacciato dallo stesso muletto

Sabato 11 Luglio 2020
INFORTUNIO MORTALE PORDENONE È rimasto schiacciato dallo stesso muletto
INFORTUNIO MORTALE
PORDENONE È rimasto schiacciato dallo stesso muletto che stava guidando. Per Bagna Lare, carrellista togolese residente a Pordenone, che il 23 luglio avrebbe compiuto 31 anni, non c'è stato scampo: è morto a causa dei gravissimi traumi da schiacciamento riportati nell'infortunio. Quello di ieri era il suo secondo giorno di lavoro alla ditta Aldo Pezzutti di via Interporto, azienda specializzata nello stampaggio di materie plastiche.
LO SCONTRO
Bagna Lare, per tutti Kevin, non era uno sprovveduto. Sapeva fare il proprio lavoro e, proprio per questo, l'azienda gli aveva affidato un muletto. Lo stesso che ieri pomeriggio alle 14.30, per cause in corso di accertamento da parte dei tecnici del Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, durante le manovre di spostamento di alcuni cassoni si è scontrato con un altro carro elevatore guidato da un collega. L'incidente si è verificato all'interno del magazzino dell'azienda e per il 30enne non c'è stato scampo. Dopo lo scontro, Bagna, che molto probabilmente non indossava le cinture di sicurezza, è stato sbalzato dal mezzo ed è finito a terra. La sfortuna ha voluto che il muletto si rovesciasse, finisse sopra di lui e lo schiacciasse. Due colleghi hanno prestato i primi soccorsi. Hanno utilizzato un altro carrello elevatore per tentare di sollevare il mezzo rovesciato, che impediva a Kevin di muoversi, ma per il 30enne non c'era più niente da fare. Troppo gravi i traumi da schiacciamento riportati nell'incidente, sul quale i tecnici dell'Azienda sanitaria Dipartimento di prevenzione stanno cercando di fare chiarezza insieme alla Polizia di Stato e ai Carabinieri.
SOCCORSI
Quando in via Interporto sono arrivati i mezzi di soccorso (personale del 118 e Vigili del fuoco), per il carrellista non c'era più niente da fare. L'elisoccoreso è stato fatto rientrare. Difficile dare una spiegazione a quello che è accaduto. Risulta difficile per chi, come Giuseppe Bortolussi, amministratore delegato dell'Interporto di Pordenone, conosce bene la realtà della Pezzutti: «Sono sconvolto. Ho notato un certo movimento nelle vicinanze della fabbrica allarga le braccia ma mai avrei immaginato che si fosse verificato un infortunio mortale. Conosco i proprietari e so come lavorano. La Pezzutti è una realtà modello, all'interno della quale i dirigenti stanno più nei reparti di produzione che dietro le scrivanie. I dipendenti stanno bene, so che vengono concesse loro delle pause extra perché possano rendere al meglio. Ecco perché non si dà pace Bortolussi la notizia della morte di un 30enne mi lascia basito». La Pezzutti di Pordenone produce componenti di plastica. Rispetto allo stabilimento di Fiume Veneto, l'azienda di via Interporto opera quasi esclusivamente per l'Ikea. «Una fabbrica molto pulita aggiunge Bortolussi che non ha mai creato alcun problema».
APPENA ASSUNTO
Per Bagna Lare quello di ieri era il secondo giorno di lavoro alla Pezzutti. Prima, lui che si è sempre dimostrato volenteroso e con tanta voglia di imparare, era stato alle dipendenze, sempre come carrellista, della Aster Coop lavorando all'interno dell'Electrolux Professional. Sconcerto tra i nuovi colleghi, che non hanno nemmeno fatto in tempo a conoscerlo. Intanto i poliziotti, come disposto dal magistrato di turno, hanno provveduto a mettere sotto sequestro i due muletti incidentati e l'area dove si è consumata la tragedia. Restano lo sconcerto e la rabbia per l'ennesimo infortunio mortale sul lavoro: un'altra ferita profonda, un altro giorno da dimenticare.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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