In commissione al Senato il voto sul decreto del governo

Martedì 3 Agosto 2021
LA POLITICA
VENEZIA Inizia oggi in commissione al Senato il voto sul decreto del governo che regolamenta le crociere a Venezia, con il blocco dle transito a San Marco delle navi superiori alle 25mila tonnellate, l'indicazione di attrezzare banchine a Marghera con transito per il canale Vittorio Emanuele, in attesa del concorso internazionale per un porto fuori dalla laguna, e i risarcimenti previsti per il Porto di Venezia e il terminal passeggeri, visto che per il 2021 le crociere non arriveranno.
In vista del voto, interviene Stefano Boato, docente allo Iuav ed ex componente della commissione salvaguardia.
«Tre senatori del Partito Democratico (Ferrazzi,Margiotta, Astorre) - osserva Boato . hanno presentato alcuni emendamenti al recente decreto sulle grandi navi. In particolare uno prevede che i punti di attracco temporanei possano essere realizzati nell'area di Marghera e anche in altri luoghi strettamente limitrofi. Con questa dizione si esclude che gli interventi per la Fase Transitoria realmente provvisori (sperimentali, graduali e reversibili, come dal Piano di Gestione delle Acque dell'Autorità di Bacino del 2020) possano essere realizzati anche fuori dalle barriere del Mose nelle bocche di porto protette dai moli foranei (nelle aree non tutelate ambientalmente e paesaggisticamente né dal governo italiano con il decreto Galasso dal 1985, né dall'Unesco (nel 1987 e nel 2019)». «E' auspicabile - aggiunge - che questa dizione, che esclude anche ogni intervento in mare aperto, venga corretta già nel dibattito in commissione. Con un altro emendamento i senatori del Pd propongono che per gli interventi degli attracchi temporanei per la Fase Transitoria in attesa delle Soluzioni Definitive (vedi Misure sulla Portualità nel Piano dell'Autorità di Bacino 2020) il Commissario Di Blasio preposto alla realizzazione degli interventi possa convocare una Conferenza Decisoria per approvare Varianti al Piano Regolatore Portuale».
«Questa proposta - commenta Boato - fa intendere il tentativo di trasformare i singoli interventi temporanei in definitivi. Questo in una situazione nella quale l'Autorità portuale, unica in Italia, dalla legge dei porti del 1994 non ha ancora provveduto a rielaborare il Piano del Porto approvato nel 1965 per la terza zona industriale (piano bloccato, dopo l'alluvione del 1966, dalla Legge Speciale del 1973 votata all'unanimità) e mentre l'Autorità è in attesa di una revisione strategica complessiva anche a seguito del concorso di idee appena avviato. A scanso di forzature con un emendamento sarebbe meglio specificare che l'approvazione di tali ormeggi provvisori non costituisce variante al Piano portuale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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