IN CASA LEGA
BELLUNO Senza lazzi e frizzi. Senza calici alzati al cielo. La festa

Martedì 22 Settembre 2020
IN CASA LEGA
BELLUNO Senza lazzi e frizzi. Senza calici alzati al cielo. La festa nella sede della Lega per Salvini, in via Masi Simonetti, mostra i toni della sobrietà. «Aspettiamo i risultati ufficiali, poi apriremo il frigo precisa il segretario sezionale di Belluno, Paolo Luciani. Che aggiunge: «Lo speravamo, il presidente Zaia ha ben superato il 70%, c'è di che rallegrarsi». A sedersi sugli scranni di Palazzo Ferro Fini, a Venezia, su 51 saranno 2 i consiglieri eletti in provincia di Belluno. E si cominciano già a fare i primi conti.
SUPER BOTTACIN
Un nome è già praticamente fatto: Gianpaolo Bottacin che ha messo in saccoccia, in provincia di Belluno, il maggior numero di preferenze. Un bel botto se rapportate alla popolazione votante: più di 8mila persone hanno scritto il suo nome sulla scheda elettorale. Un caso particolare il suo, posizionato in testa nella lista bellunese del governatore, con il placet di Salvini: tutti gli altri assessori uscenti, invece, sono entrati d'ufficio nella lista del segretario. «Non ho parole per descrivere l'emozione che mi avete dato», è stato il primo messaggio su facebook del assessore alla Protezione civile. Viene da chiedersi se si aspetta di essere ancora assessore: «Per i prossimi sette giorni sì ci scherza un po' su perché sarò in carica fino a quando non avverrà la proclamazione ufficiale di Zaia». In qualità di assessore all'ambiente, in effetti, è ancora in trincea: «Siamo in pre allerta meteo nella parte bassa della provincia», ha affermato ieri sera. Poi l'analisi del suo successo personale: «Ho dato il massimo in 5 anni che sono stati oggettivamente complicati, facendo parte di una squadra non da poco, con un presidente da cui ho imparato molto. Certo non ho avuto modo di annoiarmi».
GLI ALTRI
Per il secondo posto, vista la legge elettorale regionale, la questione è più fumosa perché il sistema si basa sui calcoli percentuali, sulla roulette dei resti. Dietro a Bottacin, nella lista Zaia c'è Silvia Cestaro (Sindaco di Selva). In casa Lega (seconda della coalizione) il più votato è invece Stefano Scardanzan, davanti a Gidoni e Facchin. Solo oggi si capirà a chi finirà il seggio. Proprio Gidoni, commissario provinciale della Lega, commenta: «È evidente che la bastonata sonora l'hanno presa i 5Stelle, ma solo una improbabile congiunzione astrale li farà andare a casa». Gidoni, come altri iscritti al partito, ha seguito le operazioni di scrutinio nei seggi assegnati. Si aggiorna, guardando un po' i risultati nazionali prima di commentare il Referendum: «Avevamo votato quattro volte sì». Poi nessun consiglio agli elettori: «Abbiamo lasciato libera scelta». Certo è che la ricaduta della vittoria del sì porterà conseguenze non da poco in provincia di Belluno: «Avremo un collegio più grande e saremo nelle mani dei partiti. Passeremo dal mandare a Roma non più 2 - 3 parlamentari bellunesi, figuriamoci 6!» Il commissario provinciale della Liga veneta-Lega per Salvini premier, il nuovo nome con cui il partito aveva aperto la campagna tesseramenti nel febbraio 2020, non nasconde un pizzico di disappunto: «Abbiamo vinto anche senza un grande appoggio dei media, ma il risultato portato a casa evidenzia il fatto che la gente è attenta. Nella nostra campagna elettorale non abbiamo fatto proclami, abbiamo evitato incontri pubblici, solo gazebi in piazza. Sta di fatto che ad avere veramente vinto, con tanto di festa al K3 di Villorba, è stato Luca Zaia che ha surclassato Matteo Salvini con un triplo salto. Ecco che l'addobbo della sede della Lega suona un po' strano: manifesti solo con il viso sorridente del segretario nazionale e gli slogan Prima gli italiani, Volere è potere. Poi un giovane Bossi.
Daniela De Donà
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci