In campo troppe involuzioni, Danilo sente gli anni

Martedì 24 Aprile 2018
In campo troppe involuzioni, Danilo sente gli anni
LA SQUADRA
UDINE Se ci sarà la svolta lo si vedrà domenica contro il Benevento. Di certo che a darla sia un nuovo tecnico o direttamente la società, a interpretarla e renderla traducibile sul campo saranno i calciatori. Dirigenti e allenatore sono remunerati per prendere le decisioni e per pagare le conseguenze degli errori. Ma non si può salvare dal processo chi poi effettua un passaggio sbagliato o un movimento difensivo incomprensibile che fa prendere gol alla squadra. In punizione, in breve, devono andare anche i singoli atleti.
DELUSIONI IN DIFESA...
Massimo Oddo era arrivato a Udine con l'etichetta dell'allenatore bravo a stimolare la crescita dei giovani. Oggi la scheda di presentazione del tecnico pescarese sembra aver sfatato il sillogismo, non sempre a tenuta stagna, allenatore giovane, quindi bravo con i ventenni. In Friuli di miglioramenti se ne sono visti pochi; in alcuni casi ci si trova di fronte a involuzioni da terapia di gruppo. Si prenda ad esempio Samir Caetano: il brasiliano era una speranza, lo voleva l'Inter e valeva (dicevano gli esperti) oltre dieci milioni di euro. Oggi è un giocatore pieno di paura, che sbaglia diagonali e appoggi elementari. Nelle ultime gare è protagonista negativo in almeno quattro gol, generati da suoi errori da terza serie. Nessuno gli ha trapiantato i piedi, ma la testa non è più quella del 2017: spaesato, confusionario, fa più danni che cose giuste. Silvan Widmer è un altro mistero. Il signor mille offerte si è rivelato monocorde, calando nella propensione offensiva, fatta di cross. In difesa non mai stato un drago, ma almeno pareva un'ala. Invece non si sa più cosa sia e ora anche la partecipazione al Mondiale con la Svizzera è a rischio. Non si salva neanche il capitano: Danilo Larangeira non è il leader che l'Udinese stava cercando, forse non lo è mai stato. Tecnicamente sembra aver passato gli anni migliori, forse cambiare aria gli servirebbe. Alle sue spalle ci sono Gabriele Angella e Bram Nuytinck: troppo discontinuo e fragile il primo, fuori ruolo (gioca a destra pur essendo un mancino) il secondo.
E NON SOLO...
In mezzo al campo si cerca ancora il miglior Seko Fofana: il franco-maliano va a corrente alternata e non ha mai ripreso a cavalcare a venti all'ora da porta a porta. Oddo l'ha provato da regista e ha sbagliato, il giocatore ha pagato anche questa scelta. La coppia Jakub Jankto-Antonin Barak ha giocato una grande prima parte di stagione, ma solo oggi sembra leggermente in ripresa. La continuità è la ricetta dei futuri campioni, e i due giovani biondi boemi sono lontani dall'esserlo. Davanti si salva solo Kevin Lasagna. Perché l'ex Carpi è migliorato così tanto e Stipe Perica è regredito? Se lo chiedono in molti. Forse sul croato bisognava lavorare di più e meglio, perché oggi (con un solo gol all'attivo) sembra un giocatore perso. Maxi Lopez invece è semplicemente un acquisto sbagliato, sarà una meteora della storia bianconera. Infine Rodrigo De Paul, il cui ruolo è ancora un mistero. Non incide quasi mai, ovunque giochi.
GIOCATORI A PASSEGGIO
Silvan Widmer e Stipe Perica sono stati visti passeggiare in centro a Udine, venerdì dopo cena. Nessun eccesso, niente di trascendentale, ma forse lo struscio tra i portici poteva essere evitato, visto il momento.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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