IL TURISMO
BELLUNO Sarà un'estate nuova e diversa, per il turismo in montagna,

Martedì 2 Giugno 2020
IL TURISMO
BELLUNO Sarà un'estate nuova e diversa, per il turismo in montagna, per l'accoglienza degli ospiti sulle Dolomiti Bellunesi. Un'estate da affrontare con ottimismo e cautela, in attesa di verificarne l'andamento, passo dopo passo, senza avere la possibilità di anticipare nulla. E' l'immagine che propone Giuliano Vantaggi, direttore di Destination management organization, dopo aver osservato il movimento nelle prime giornate di libertà parziale dall'isolamento per l'emergenza sanitaria Covid-19.
COSA CAMBIA
«Sarà l'estate del last minute, della prenotazione all'ultimo momento, ravvicinata alla data di partenza per la vacanza. Per questo motivo gli alberghi devono ancora capire bene come andrà. C'è comunque un certo ottimismo. Di certo siamo molto più contenti di quanto eravamo un mese fa, da allora è cambiato molto». Dmo Dolomiti è l'organizzazione che cura la promozione del turismo in provincia di Belluno, creata da una collaborazione mista, fra imprenditori privati e amministrazione pubblica. E' presieduta da Alessandra Magagnin del rifugio Pranolz.
NELLA PERLA
A Cortina la visione delle due componenti si contrappone, nella valutazione dell'andamento turistico, in questa fase di attesa: il sindaco Gianpietro Ghedina si dice certo che l'ottimo andamento degli appartamenti, degli alloggi in affitto, delle seconde case, sosterrà la stagione turistica in Ampezzo; Roberta Alverà è più cauta, da presidente dell'associazione albergatori della località, e dice che sarà contenta se la sua categoria conterrà nel 50 per cento il disavanzo rispetto allo scorso anno. Tutti concordano sulla necessità di fare il possibile per prolungare l'estate, mentre si avvia verso l'autunno, e sfruttare di più lo straordinario mese di settembre.
AVVIO DI STAGIONE
La gente comincia a muoversi verso la montagna, a chiedere, a prenotare commenta il direttore Vantaggi anche se si sta vedendo ancora poco, in questo primo weekend di giugno, anche perché le ordinanze in merito ai comportamenti da tenere sono arrivate con un certo ritardo. Di certo sta andando benissimo per gli appartamenti, con una grande richiesta, con tante prenotazioni. Per la vacanza in albergo c'è più tranquillità nella ricerca e anche più cautela». Un discorso a parte meritano i rifugi alpini, che sono una componente importante del turismo in montagna, nelle sue diverse forme: «I rifugi hanno finalmente trovato la quadra, il modus operandi da adottare durante l'estate conferma Vantaggi e sono molto richiesti. Per definizione sono sinonimo di spazio aperto, quindi la soluzione ideale per una vacanza in questo periodo. Occorrerà però attuare un contingentamento, con attenzione, nei casi particolari che si dovessero verificare. Un rifugio ha tanti spazi di fuori, ma pochi dentro. Se si dovessero verificare eventi concomitanti, come un acquazzone improvviso in un momento di grande affollamento, da costringere tutti a riversarsi all'interno della struttura, sarebbe obbligatorio l'uso della mascherina protettiva del volto».Le destinazioni solitamente più frequentate delle Dolomiti sono già state prese d'assalto, persino alla fine di maggio, nella smania di movimento successiva al lungo isolamento in casa. E' accaduto per un luogo ormai simbolico, come il lago del Sorapis, nel territorio di Cortina. Malgrado il rifugio Vandelli sia ancora chiuso, migliaia di gitanti hanno già percorso il sentiero dal passo Tre Croci, per ammirare lo specchio d'acqua azzurra, nel momento del disgelo della neve. E i soccorritori hanno già dovuto intervenire per aiutare i primi improvvidi camminatori, che si sono trovati in difficoltà, persi nella notte, fuori sentiero.
Marco Dibona
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