Il ritorno della banda dei mestrini per il controllo del traffico di turisti

Giovedì 15 Febbraio 2018
Il ritorno della banda dei mestrini per il controllo del traffico di turisti
LO SCENARIO
VENEZIA E' stato un altro Carnevale milionario per la malavita organizzata del Tronchetto. Anche quest'anno. Come l'anno prima. Come dieci anni fa. Come vent'anni fa. Solo che il piatto ogni anno si fa più ricco. I boss della mala incassano quattrini a palate e il Comune, cioè i cittadini contribuenti, pagano il conto dei danni creati dalle orde di turisti che invadono Venezia. I malavitosi ingrassano e l'Actv continua a girare con i vaporetti vuoti.
GLI INCASSI
Non c'è nulla da fare, passa il tempo, ma non cambia mai nulla al Tronchetto, se non in peggio. Ormai è per sempre una terra abbandonata dallo Stato e dal Comune e definitivamente nella mani della malavita organizzata che ogni anno fattura qualcosa come 200 milioni di euro. In nero. Novità non ce ne sono state nemmeno per questo Carnevale da record: i banditi che ingrassano sul turismo organizzato sono sempre gli stessi, ogni anno più ricchi, ogni anno più strafottenti, ogni anno sempre più padroni della porta di Venezia. L'unica novità se di novità vogliamo parlare è che quest'anno si può certificare il ritorno in campo della banda dei cosiddetti mestrini, appena tornati fuori dalla galera e decisi a riprendersi il Tronchetto. L'anno scorso si intuiva che stavano per tornare, c'erano le avvisaglie, quest'anno invece sono tornati proprio e alla grande. Ed hanno occupato la parte degli imbarcaderi più vicini al people mover che infatti nel 2017 ha cominciato a vedere rosso. Nel 2016 il people mover aveva incassato 1 milione 650 mila euro, nel 2017 1 milione 386 mila. Il calo in parte si spiega con la diminuzione di turisti delle navi da crociera che prendevano il People mover alla Marittima 179 mila euro ma un centinaio di migliaia di euro è il danno diretto provocato dalla concorrenza sleale degli intromettitori che lavorano per i mestrini. Sono loro che intercettano i turisti che scendono dai Flixbus e li convogliano sulle barche.
IL RITORNO
I mestrini hanno passato vent'anni in galera e adesso tra permessi premio e semilibertà hanno ripreso a frequentare il centro storico lagunare. Sono la parte della banda di Felice Maniero che aveva il controllo del Tronchetto e dello spaccio di droga a Venezia. All'origine erano in cinque, poi uno si è pentito Paolo Tenderini uno è ancora dentro - Gino Causin - tre sono tornati fuori. Sono Paolo Pattarello, Giovanni Paggiarin e Gilberto Boatto detto Lolli, da sempre il capo riconosciuto di questa falange della mala del Brenta che ai tempi d'oro della banda di Maniero aveva il controllo di Venezia e che era diventata famosa per la sua capacità imprenditoriale, ma anche per la sua ferocia. Ma Paggiarin si è tirato fuori dal Tronchetto e in corsa sono rimasti solo in due della vecchia banda, Boatto e Pattarello. Sono tornati al Tronchetto in un posto che, negli ultimi vent'anni, è stato sempre gestito da Otello Novello soprannominato il Cocco Cinese, all'origine anche lui in forza ai mestrini, ma diventato sempre più autonomo nel corso degli anni, proprietario di un impero di quasi 20 lancioni fino a poco tempo fa, quando ha deciso di passare tutto alla figlia. Per carità, il Cocco Cinese continua ogni mattina a fare il suo al Tronchetto, ma dal punto di vista legale non è più proprietario di nulla, anche se basta dare un occhio a come lo trattano i suoi uomini per vedere che è ancora e sempre il capo. Adesso però deve fare i conti non con lo Stato, non con il Comune, non con la Guardia di finanza, non con la magistratura che pure vuole processarlo per concorso esterno in associazione mafiosa, ma con la banda dei mestrini che sta iniziando a piazzare i suoi uomini al Tronchetto.
LE MAFIE
Ma i mestrini non sono gli unici ad aver messo gli occhi e le mani sul business milionario del turismo organizzato perché al Tronchetto si vedono anche camorristi, mafiosi e qualche uomo che si dice legato alla ndrangheta. Adesso, con il ritorno in campo dei mestrini, il Tronchetto deve per forza trovare un equilibrio. E lo Stato, le forze dell'ordine, il Comune? Sono i grandi assenti. Tant'è che nemmeno nei giorni caldi dell'afflusso turistico nell'Isola Nuovissima non c'era traccia di Vigili urbani, di polizia, di carabinieri o di Guardia di finanza. Come se non si sapesse che lì si lavora in nero. Come se non si sapesse che lì c'è la malavita. Come se non si sapesse che giorno dopo giorno l'Actv perde centinaia di migliaia di euro perché non riesce a far fronte alla concorrenza dei malavitosi. Il Comune continua a far finta di nulla. Rimanda ancora e chissà per quanto la costruzione della caserma dei carabinieri e non manda i Vigili nemmeno a multare le auto degli intromettitori più o meno abusivi che parcheggiano nel park del Comune, quello riservato agli autobus. Del resto quello è da sempre territorio loro e anche gli ausiliari delle Ztl, quelli che controllano che i bus paghino il ticket, si limitano a fare un passaggio da quelle parti senza interferire minimamente su quel che succede. E quel che succede rispetta un copione che va in scena uguale ogni mattina. Con gli stessi attori i malavitosi - e le stesse comparse i turisti. Milioni di turisti. L'unica assente è la legalità sotto forma di rispetto delle regole. E' il sistema Tronchetto. Ma forse è il sistema Venezia. (m.d.)
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