IL RICORDO DI VENEZIA
VENEZIA «Ironico e garbato, chinando il capo con il

Mercoledì 30 Dicembre 2020
IL RICORDO DI VENEZIA VENEZIA «Ironico e garbato, chinando il capo con il
IL RICORDO DI VENEZIA
VENEZIA «Ironico e garbato, chinando il capo con il suo sguardo intelligente non mancava mai di salutare il vicinato». In campo Santa Maria Mater Domini Pierre Cardin, icona mondiale della moda scomparso ieri mattina all'età di 98 anni, beveva cappuccino e mangiava la brioche all'Easy bar di Toni Castellet. Lo stilista dalle radici trevigiane, originario di Sant'Andrea di Barbarana a San Biagio di Callalta, ha sempre scelto Venezia come luogo prediletto di ritiro e ispirazione. Palazzo Bragadin, la sua residenza in città a San Polo è infatti il primo tassello da cui si diramano le relazioni di stima e affetto con cui il maestro del prêt-à-porter viene ricordato nel sistiere veneziano.
ELEGANTE E DISCRETO
«Di un'eleganza rara racconta Castellet, titolare del bar delle colazioni di monsieur Cardin negli ultimi anni i suoi collaboratori lo aiutavano a muoversi, anche nei pressi di casa. Nonostante la vecchiaia però non perdeva occasione per emanare positività». Il riverbero globale del suo successo non si è infatti mai frapposto tra lui, rinomato nel mondo della moda e non soltanto, e chi avesse il piacere di incontrarlo nella sua quotidianità. «Si complimentava sempre quando passava a fare due chiacchiere in bottega oltre alle maschere del negozio di Michela Franceschini, a due passi da Ca' Bragadin, Cardin apprezzava l'arredamento antico del locale e non si risparmiava certo nel dirlo a voce alta stringendogli la mano ne percepivo l'umanità. Tutte le volte in cui gli mandassi i miei saluti tramite il suo assistente aggiunge Michela venivo sempre ricambiata con attenzione. L'ultimo incontro risale al suo spettacolo alla Fenice».
MECENATE
Generoso nelle parole commosse dei suoi vicini di casa, se Cardin poteva contribuire a migliorare la città, arricchendola di appuntamenti o iniziative, si spendeva senza remore per farlo. Nel 2016 aveva infatti prodotto e disegnato i costumi per il Dorian Gray. La bellezza non ha pietà, scritto dal padovano Daniele Martin. Per non parlare degli spettacoli allestiti a San Marco - Marco Polo ha movimentato la piazza nell'estate del 2009 - e delle feste che accoglievano nel piano nobile della sua residenza gli ospiti più esclusivi in città. Tra questi anche Elton John. «Per l'inaugurazione della Biennale cucinavo direttamente a casa sua se non in giardino racconta Irina Freguia, che gestiva il ristorante Vecio Fritolin a pochi civici dal portone di Cardin squisito nelle maniere, in svariate circostante mi domandava di organizzare il catering. Si prendeva cura dei suoi ospiti con il massimo riserbo. Lui però era semplicissimo, sobrio e senza darsi arie, anche nei gusti a tavola». Tra i piatti della tradizione preferiti «senza dubbio il baccalà mantecato ma anche i formaggi gli piacevano tantissimo».
È palpabile come dentro e fuori dalle mura del palazzo, monsieur Cardin volesse lasciare un segno, offrendo la sua fortuna e il suo gusto a servizio dell'amata città sull'acqua. «Ha investito personalmente nel restauro del sotoportego de la siora Betina racconta Michela Franceschini per renderlo più vivibile ai residenti. Desiderava sinceramente il meglio per Venezia».
IL LEONE
Altro anello di congiunzione tra il maestro e la Laguna è il Leone del Veneto consegnatogli dalla Regione nel 2012, così come il Pierre Cardin Concept Creati, tutt'ora aperto, del nipote Rodrigo Basilicati Cardin. Questo spazio assolutamente fuori dall'ordinario, illumina con le sue vetrine un quartiere dall'impronta dello stilista. Molti visitatori, domandano addirittura al negozio Vintageria poco distante se siano disponibili dei pezzi da lui realizzati. «Fino all'ultimo ha intrattenuto giornalisti con arguzia», nota infine Irina.
Costanza Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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