IL RICONOSCIMENTO
BELLUNO I sindaci non sono stati di manica larga e nemmeno

Mercoledì 3 Giugno 2020
IL RICONOSCIMENTO
BELLUNO I sindaci non sono stati di manica larga e nemmeno la Commissione del consiglio regionale. Eppure la Usl 1 Dolomiti, pur partendo penalizzata rispetto alle altre aziende sanitarie del Veneto, che invece hanno ottenuto il massimo dei voti dai loro primi cittadini, è riuscita a piazzarsi prima in classifica in Regione per le performance di sanità del 2018. La Usl 1 Dolomiti, con il direttore Adriano Rasi Caldogno, si aggiudica così un premio di 28.539 euro. Ha infatti sbaragliato le altre Usl ed ha avuto la migliore pagella con un punteggio totale che sfiora il 100% (95,13% per l'esattezza) staccando di 4 punti percentuali la seconda classificata, Usl 2 Marca Trevigiana.
IL DIRETTORE GENERALE
«Sicuramente - commenta il direttore generale Rasi Caldogno - è motivo di soddisfazione ed è il frutto del lavoro di tutta l'azienda. Qui non è che stiamo parlando del risultato sportivo che raggiunge un solo atleta. Questo è il risultato complessivo, su 70 indicatori, di un'azienda con più di 3400 persone che lavorano». «Ma non è una gara tra aziende - ha voluto sottolineare il direttore generale -, anzi i risultati mi danno la consapevolezza di far parte di una squadra anche di altri direttori generali che si esprimono a livelli di qualità di tutto riguardo. Altrimenti il Veneto non avrebbe potuto raggiungere, per grazia ricevuta, i livelli che ha raggiunto. Una squadra di professionisti a tutti i livelli che lavora bene su delle linee strategiche». Ma quella bellunese, nel 2018, è stata la migliore sanità nella regione che ha la migliore sanità. Insomma un'eccellenza. «Certo - dice Rasi Caldogno - c'è sempre spazio per migliorarsi, ma un riconoscimento sui fatti di questo tipo per Belluno credo debba dare motivo di soddisfazione a tutti. Che una componente così importante dei servizi della provincia abbia avuto questo riconoscimento penso possa essere motivo anche di orgoglio per tutti quelli che lavorano nell'azienda e anche, nel contempo per la popolazione».
LA VALUTAZIONE
Le performance sanitarie si valutano secondo dei criteri ben precisi. Nel punteggio per ciascuna Usl pesa per il 60% la garanzia dei livelli essenziali di assistenza (LEA) nel rispetto dei vincoli di bilancio (valutazione della Giunta Regionale), per il 20% il rispetto della programmazione regionale (valutazione della competente Commissione del Consiglio Regionale) e per l'altro 20% la qualità ed efficacia dell'organizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio (valutazione della conferenza dei sindaci). Il primo è un dato oggettivo, un numero, che si evince da numeri concreti, i livelli si assistenza che sono ad esempio il rispetto dei tempi per le erogazione prestazioni secondo le diverse classi di priorità, il tetto di spesa del personale, eccetera secondo indicatori che vengono dati per ogni anno. Sulle altre due componenti conta invece più la valutazione. Sulla prima l'Usl 1 Dolomiti ha ottenuto 59,13 punti su 60. Sulle altre due valutazioni ha ottenuto 18 punti su 20 dai sindaci e 18 su 20 dalla commissione consiliare: i numeri più bassi tra tutte le Usl. Nonostante questo handicap è arrivata prima lo stesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA