IL PUNTO
BELLUNO L'influenza è arrivata anche a Belluno, fortunatamente

Sabato 11 Gennaio 2020
IL PUNTO
BELLUNO L'influenza è arrivata anche a Belluno, fortunatamente solo in un caso si è trattato di H1N1. L'azienda sanitaria, ieri, ha fornito alcuni dati parziali: il picco dell'epidemia è previsto per la prossima settimana e per il mese di febbraio. Ad ogni modo, dai dati forniti, nel periodo che va dal 1. ottobre allo scorso 31 dicembre, sono stati 1630 circa gli accessi per complicanze da influenza (bronco polmoniti, pleuropolmonite, tonsilliti) ai vari Pronto soccorso della provincia, mentre si contano in 280 circa i ricoveri dovuti all'epidemia di influenza. A fornirli, su invito del direttore generale Adriano Rasi Caldogno, ci ha pensato il direttore medico, Raffaele Zanella, che ha spiegato come capiti frequentemente «che ci si rivolga al Pronto soccorso o nei due punti di Pronto intervento della provincia quando si registrano lievi complicanze legate all'influenza».
A FELTRE
Dai dati raccolti si stima che a Feltre si siano visti 625 casi, «che si possono correlare alla sindrome di influenza, ma è stato accertato un solo ricovero per complicanze di influenza certificata (H1N1). Il paziente in questione era arrivato con una bronco polmonite, ora è stato dimesso». All'ospedale di Agordo, invece, i casi correlati all'influenza sono stati 142, di questi l'azienda sanitaria ha deciso di procedere con il ricovero per 46 pazienti. Zanella ha sottolineato la competenza e la professionalità dei medici che «si sono fatti carico di decisioni importanti, il ricovero infatti prevede almeno 36 ore di permanenza in ospedale».
A Pieve di Cadore il totale dei casi visitati è di 165, a fronte di 72 ricoveri «in questo caso si è supposto che in Cadore ci sia una presenza molto elevata di persone over 75, che quindi sono soggetti più a rischio di contagio», ha precisato il direttore medico.
IN CITTÀ
A Belluno i casi riferibili all'influenza sono stati 698 con 160 ricoveri. Da sottolineare il caso di Sappada comune che, come noto, non rientra più nella geografia del Bellunese. Se nel 2018 si erano registrati una 40ina di accessi al Pronto soccorso di Pieve, quest'anno sono stati solo 18. Qualcuno si è rivolto ad Auronzo: nel 2018 erano stati 5, nel 2019 sono stati 4. Il dottor Raffaele Zanella ha concluso il suo intervento ricordando come, benché «si calcoli un lieve aumento degli accessi, siamo comunque in linea con i dati regionali».
LA SPERIMENTAZIONE
Da sottolineare è stata, però la sperimentazione avviata, per la prima volta, al Pronto soccorso del San Martino di Belluno. «Attraverso un protocollo congiunto, all'interno dell'azienda Dolomiti ha spiegato la dottoressa Donatella Rizzato del Servizio Igiene e sanità pubblica è stato stabilito che a coloro che accedevano al Pronto soccorso, se avessero avuto più di 65 anni d'età, veniva proposta la vaccinazione, proprio per prevenire che potessero avere complicanze». E l'esperimento ha sortito l'effetto sperato, parecchie persone hanno accettato di buon grado di farsi vaccinare.
Federica Fant
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