IL PROGETTO
ROCCA PIETORE Un nuovo impianto per la Marmolada, ovvero una seggiovia

Martedì 16 Gennaio 2018
IL PROGETTO
ROCCA PIETORE Un nuovo impianto per la Marmolada, ovvero una seggiovia da Passo Fedaia (lato bellunese) verso la bidonvia trentina (da ristrutturare) sopra la diga e cancellare così definitivamente l'idea di portare migliaia di sciatori da Arabba-Portavescovo a quel che resta dello storico ghiacciaio della Marmolada. A formulare qualcosa che è più di un'idea, è Mario Vascellari proprietario della funivia che da Malga Ciapela, in tre tronchi, sale a Punta Rocca. «Ipotizziamo un collegamento da Passo Fedaia lato Belluno - ha detto ascellari - mantenendo così in vita il flusso di sciatori in arrivo dal Padon e quindi dal circuito Sellaronda. Una seggiovia defilata, parallela alla vecchia strada».
LA CONCORRENZA
Per Vascellari una soluzione equilibrata, che non crea nuove piste o intasamenti a Punta Rocca. Perché - ha insistito il presidente - a Punta Rocca non è ammissibile che arrivi un'altra funivia che scarichi migliaia di persone, il ghiacciaio non è in grado di rispondere ad ulteriori masse di sciatori, soprattutto la seggiovia eviterà il declassamento economico della Val Pettorina». La soluzione prospettata ieri nella sala Al Teaz di Rocca Pietore ha incontrato il favore del Comune di Rocca rappresentato dal sindaco Andrea De Bernardin, dei responsabili della società Padon, del sindaco di Alleghe Siro De Biasio, del presidente di Alleghe Funivie Cesare Sorarù, del presidente di Dolomitistars Sergio Pra che l'incontro lo ha voluto per convincere gli operatori delle due aree (Val Pettoria e Civetta) a fare squadra. Tutti contro Leandro Grones che da Livinallongo sostiene la tesi trentina del collegamento Arabba-Marmolada. «Sono grato a Grones - ha detto De Bernadin - con i suoi continui interventi il problema Marmolada è stato di nuovo portato all'attenzione delle cronache nazionali su giornali, radio e televisioni. A Grones ribadiamo che quel collegamento non si farà mai per tutta una serie di motivazioni anche geomorfologiche, le cose sono cambiate rispetto a 20 anni fa, la Marmolada è cambiata e quindi ben venga la soluzione alternativa della società Marmolada».
GLI AMBIENTALISTI
Anche lo scoglio ambientalista sembrerebbe superato. Al tavolo dei lavori Vascellari si è seduto accanto a Luigi Casanova leader di Mountain Wilderness. Un tempo i due si affrontavano in tribunale lasciando parlare gli avvocati. «Infatti -ha detto Vascellari -abbiamo fatto guerre spietate, denunce continue e da una ne sono uscito solo grazie all'indulto. Ora siamo assieme perché abbiamo lo stesso interesse pur con approcci diversi, ma il denominatore è comune: salvare l'ambiente». Se Casanova ha sotterrato l'ascia di guerra, ora è pronto ad una nuova battaglia. «Abbiamo detto tanti no, ne dovremo dire ancora molti e se serve alzare la voce. I cambiamenti climatici impongono cambiamenti di vita, dell'uso del suolo, del consumo delle risorse. Ci opporremo a qualunque collegamento con Punta Rocca. Lo diremo in qualunque sede fino a Parigi anche a costo di far saltare il marchio Dolomiti Unesco nonostante noi siamo stati i primi a proporne la candidatura con Sos Dolomites». Dall'ambientalista trentino l'invito a sviluppare le strutture a Passo Fedaia, prima di tutto mettendo in sicurezza la strada che sale tanto da Canazei, ma questa è un'altra storia alla quale i trentini sono sordi; se il Comune di Rocca Pietore con i soldi freschi dei fondi di confine era pronto a fare la sua parte con 2 milioni e mezzo di euro, Trento, da Canazei, ha detto no e la valanghe continueranno a minacciare l'indotto turistico di Passo Fedaia.
Mirko Mezzacasa
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