IL PROGETTO
PORDENONE Senzatetto, persone in seria difficoltà economica

Sabato 14 Settembre 2019
IL PROGETTO PORDENONE Senzatetto, persone in seria difficoltà economica
IL PROGETTO
PORDENONE Senzatetto, persone in seria difficoltà economica a tal punto da essere ricomprese in una categoria che definisce lo stato di grave povertà, rifugiati e richiedenti asilo senza un sostentamento quotidiano: l'Ambito del Noncello, assieme al Comune, mette in campo una squadra che perlustrerà il territorio alla ricerca dei casi più gravi, per poi allestire un sistema di aiuti in grado di risolvere anche le situazioni più estreme.
I DETTAGLI
Ieri il Comune ha pubblicato l'indagine esplorativa volta a individuare i soggetti affidatari di quella che si potrebbe chiamare un'unità anti-povertà. Il progetto si riferisce a tutta l'area dell'Ambito, quindi non solo a Pordenone, ma anche a Porcia, Cordenons, Roveredo, San Quirino e Zoppola. Sarà creata una squadra di sentinelle, pronta a mettersi in moto innanzitutto per segnalare senzatetto o persone ridotte ai margini della società, e successivamente per organizzare la macchina degli aiuti. Il progetto è finanziato con 150mila euro di fondi statali e 45mila derivanti da uno stanziamento della Regione. Durerà un anno, ma sarà prorogabile.
Alla ditta che vincerà il bando, sarà chiesto l'allestimento della squadra. Allo stesso tempo dovrà mettere a disposizione un centro di primo intervento con almeno sei posti letto, per gestire le emergenze notturne e garantire il ricovero delle persone rintracciate. Ci sarà poi la dotazione più importante, costituita da un appartamento definito di transito, che si dovrà trovare in aree servite dal trasporto pubblico e non marginali. Dovrà poter ospitare almeno quattro persone. Lo stesso soggetto che gestirà la fase di emergenza, dovrà poi occuparsi del progetto di reinserimento delle persone in difficoltà nel tessuto sociale. Si tratta quindi di un piano a tutto tondo, che intende affrontare sia l'allarme povertà che la possibile via di fuga dall'estrema periferia della società.
LA SPIEGAZIONE
Eligio Grizzo, vicesindaco di Pordenone e assessore alle Politiche sociali, ha tratteggiato il progetto entrando nello specifico: «Le squadre - ha detto - dovranno essere composte da veri e propri educatori di strada, che avranno il compito di scoprire dove si annidano le sacche di povertà estrema. Stiamo parlando di persone che non hanno un tetto sotto il quale vivere, che si rifugiano in case abbandonate senza riscaldamento oppure che faticano a procurarsi da mangiare durante il giorno. Si tratta sia di cittadini stranieri che di italiani, magari ridotti in condizioni disperate a causa della crisi o della disoccupazione. Il primo compito degli educatori di strada sarà quello di salvare queste persone, fornendo loro il primo soccorso e tutto il necessario perché non rischino la vita. Successivamente però ci si dovrà impegnare anche per garantire a chi vive senza un tetto o in estrema povertà, la possibilità di avere un futuro. Per questo la seconda fase sarà forse la più importante, perché dovrà portare a un graduale reinserimento nella vita cittadina delle persone aiutate».
I contributi sono tutti dello Stato e della Regione. Per i Comuni dell'Ambito, quindi, si tratterà di un progetto a costo zero.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci