IL PROBLEMA
PORDENONE La sala dell'ex Capitol ha ripreso vita, dopo tanti anni

Martedì 24 Aprile 2018
IL PROBLEMA
PORDENONE La sala dell'ex Capitol ha ripreso vita, dopo tanti anni di chiusura, lo scorso mese di gennaio, ma contestualmente ha incominciato a morire il riposo del quartiere, spesso costretto alla veglia nei weekend, anche sino alle 4 del mattino. Il rumore, in particolare, disturba i residenti nel palazzo di via Mazzini che ingloba il locale e conta una cinquantina di appartamenti. «Altro che Deposito Giordani - considera uno dei residenti, l'ingegnere Vittorio Bozzetto - che in via Prasecco si trovava a un centinaio di metri dalla casa più vicina. Qui noi balliamo e alla grande, quando dopo gli spettacoli incomincia l'intrattenimento con i dj, tipo discoteca, che si protrae sino a tarda ora. La sala, datata 1972, non è in grado di contenere la potenza delle tecnologia attuale, frena le alte frequenze, ma non quelle basse che ci fanno vibrare i letti». La cronaca è quella di un disturbo annunciano, spiegano l'amministratore di condominio e l'avvocato che per conto dei residenti ha chiesto un incontro all'amministrazione comunale, dopo che diverse lamentele erano cadute nel vuoto. «Ancora prima dell'inaugurazione della sala dell'ex cinema (trasformata nel Capitol event hall, con la gestione di un'associazione culturale) - spiegano - avevamo scritto al sindaco avvertendolo che a nostro avviso erano necessari interventi di un certo tipo, perchè già quando al cinema era comparso sulla scena il dolby con alcuni film avevamo avuto problemi di inquinamento acustico. Però all'epoca il cinema cessava le proiezioni alla 23.30 e, pertanto, si rimaneva tranquillamente dentro la fascia limite del disturbo. Ma nessuno ci ha dato retta». E i timori si sono subito rivelati fondati. Già dalla sera stessa dell'inaugurazione, quando il sipario è salito con il cantante Morgan: un evento non certo da discoteca, con soli piano e voce. «Nonostante ciò - racconta Bozzetto - attraverso un fonometro che ci siano fatti prestare da un amico, i decibel superavano i limiti previsti».
LE PROTESTE
Da quel momento in poi i residenti hanno chiamato più volte il 112 e i vigili urbani, hanno scritto al sindaco e all'ufficio commercio, oltre che lanciato appelli all'amministrazione comunale attraverso i social e in particolare su Facebook. Ora hanno anche incaricato un geometra per valutare il tipo di autorizzazione che l'associazione culturale ha ottenuto per proporre questo tipo di spettacoli e un esperto di acustica per fare una verifica asseverata. Perchè, ripetono coralmente: «non possiamo permetterci di perdere altre notti di sonno». Ma la cosa che dà più fastidio ai residenti, tant'è che hanno deciso di rivolgersi al Gazzettino, è la mancanza di risposte da parte dell'amministrazione comunale. «Non siamo contrari all'animazione e, anzi, riteniamo sia giusto ridare vita agli spazi morti che favoriscono l'aggregazione e il confronto socio-culturale, ma vogliamo che ciò avvenga nel rispetto delle libertà e dei diritti reciproci».
LE RICHIESTE
«Non si può - considera Bozzetto - portare il Deposito Giordani in centro senza le dovute cautele e gli interventi necessari per conciliare le esigenze artistiche e di intrattenimento con quelle delle famiglie residenti. Vorremmo sapere se il Capitol rispetta tutte le regole in vigore contro l'inquinamento acustico e la sicurezza e se il Comune intenda fare qualcosa per tutelarci».
Antonella Santarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci