IL PIANO
PIEVE DI CADORE La firma sul contratto c'è, ora tocca alla I.t.i.

Giovedì 21 Novembre 2019
IL PIANO
PIEVE DI CADORE La firma sul contratto c'è, ora tocca alla I.t.i. Impresa Generale spa di Modena, aggiudicataria dell'appalto della nuova base per l'elisoccorso di Pieve di Cadore, realizzare l'opera. Un'opera molto attesa che certificherà il Cadore sede del servizio allontanando i tanti dubbi sorti negli anni. Due milioni e mezzo di euro l'importo dei lavori che inizieranno con la buona stagione e, per dirla come il direttore generale dell'Ulss Dolomiti Adriano Rasi Caldogno «il cantiere sarà concluso entro la fine del 2020». Durante i lavori la base provvisoria per il mezzo del Suem 118 sarà a Vallesella di Domegge, mentre per il ricovero notturno dell'elicottero, «che non può restare all'aperto» assicurano gli operatori, si cercano gli spazi adatti in Valbelluna. Ed ora si guarda con più fiducia anche all'avvio del volo notturno. E' stato il consigliere Gidoni a ricordare come da questa nuova base il servizio sarà garantito non solo al bellunese. Intanto c'è da attendere il risultato della gara, Rasi Caldogno: «Sono arrivate due offerte entro i tempi stabiliti, metà ottobre. Ora la commissione è al lavoro ed entro l'anno si saprà chi ha vinto la gara». Gidoni ha precisato: «Da questa base garantiremo il volo notturno anche per le aree di Treviso, Venezia ed Asiago, spero che lo spostamento dell'elicottero per il cantiere non scaturisca ulteriori polemiche, è una fase transitoria. Il servizio sarà operativo per la prossima estate, bisogna metterlo in piedi e trovare i piloti abilitati al volo notturno, non è semplice la cosa». Intanto si guarda all'avvio del cantiere per la nuova base. La cerimonia di consegna lavori ieri a Pieve fra la soddisfazione generale. Quella di Raffaele De Bettin, della Dba Group di Santo Stefano, azienda leader nella progettazione in Italia e nel mondo, «sono particolarmente orgoglioso di aver realizzato questo lavoro importantissimo per il nostro territorio». Quella del sindaco di Pieve Bepi Casagrande: «Questo è un importante passo avanti per avere la certezza che l'ospedale di Pieve ha un futuro». Quella del consigliere regionale Franco Gidoni che ha seguito passo passo il lungo e complesso iter: «Chi ha criticato per i ritardi oggi vede decollare un progetto importante per il territorio; quello che si andrà a realizzare è un vero eliporto che sarà a servizio dell'ospedale e dei soccorsi sanitari ma che in caso di necessità sarà utile anche ad altri, qui offriamo qualcosa in più». Soddisfatto anche il direttore Rasi Caldogno che ha ricordato di quanto si sia investito su Pieve: «Sono in fase di ultimazione i lavori della seconda fase di realizzazione del nuovo pronto soccorso, che saranno finiti entro il 2020. Di questi giorni poi l'arrivo di un ulteriore finanziamento per la sistemazione di un'ala dell'ospedale che avrà così standard elevati che ci consentono di guardare con fiducia al futuro pur restando le criticità sul reperimento dei medici». Certo ci sono stati momenti difficili, l'iter progettuale è stato complicato perché una parte del terreno sul quale poggerà la nuova base è di privati ma grazie al commissario prefettizio prima e al sindaco poi si è trovata la quadra. Gidoni: «Auspico che l'impresa consegni l'opera nei tempi, sarebbe bello consegnare la nuova base per il Natale del 2020, sarebbe il regalo più bello per l'intera comunità». L'impresa di Modena che si è aggiudicata il lavoro, la I.t.i. ha tutte le carte in regola per esaudire gli auspici. E' un'azienda ben strutturata che opera molto in ambito ospedaliero, è la 44° impresa in Italia.
Giuditta Bolzonello
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