IL PIANO
BELLUNO/AGORDO La notizia è una di quelle che tutti attendevano

Lunedì 10 Maggio 2021
IL PIANO
BELLUNO/AGORDO La notizia è una di quelle che tutti attendevano da mesi: le case di riposo potranno accogliere nuovamente le visite dei parenti degli ospiti. I presidenti e i direttori delle strutture, che a loro volta si stanno già confrontando sul quando e sul come, attendono indicazioni più precise dall'Ulss 1 Dolomiti. Un incontro è previsto a giorni, di sicuro in settimana. Sul piatto varie tematiche tra cui quella dell'abbraccio: i parenti non toccano i loro anziani, ospiti nelle rsa, da marzo del 2020. L'ordinanza governativa fa intendere che lascia la decisione a discrezione dei singoli istituti, ma la chiarezza è poca e prima di autorizzare o meno baci e abbracci c'è la ferma volontà di ricevere istruzioni dall'alto. Intanto ad Agordo, Asca, è ai blocchi di partenza con una novità: la formazione di volontari da affiancare agli anziani nelle videochiamate con i familiari.
LA SITUAZIONE
«Era ora che finalmente i nostri ospiti possano rivedere i propri parenti». Così Mariachiara Santin, amministratore unico dell'Azienda Speciale Consortile Agordina, nell'accogliere le indicazioni governative a favore della riapertura delle porte alle visite nelle case di riposo. «La nostra direttrice Angela Niero - spiega Santin, che è anche rappresentante dei presidenti di tutti Centri servizi per gli anziani bellunesi - ha già tradotto l'ordinanza in protocollo interno anche se ci riserviamo di confrontarci con le altre presidenze-direzioni di strutture simili alla nostra nonché ovviamente, per indicazioni specifiche, con l'Usl 1 che è a capo della nostra direzione sanitaria. La nuova ordinanza l'attendevano anziani e parenti ma anche noi non vedevamo l'ora che arrivasse. Prima di tutto perché, dopo così tanto tempo, è assolutamente doveroso far reincontrare padri e madri ai loro figli e nipoti. E anche per fare un po' di chiarezza perché a più riprese è passato il paradosso che la decisione dipendesse da noi a capo delle strutture mentre in realtà non è così».
IL PASS
Il punto della questione quindi è che, pur seguendo dei parametri organizzativi come ad esempio un appuntamento, i familiari potranno entrare nelle case di riposo con un pass che attesti che la persona in causa è stata vaccinata, o abbia fatto un tampone molecolare entro le 48 ore precedenti o infine che abbia un certificato che indichi la presenza di un'alta concentrazione di anticorpi a testimonianza di essere stati affetti da Covid-19. «È una grossa novità - sottolinea Santin -: si potranno organizzare nuovamente degli incontri senza barriere. Qualche apertura c'era stata la scorsa estate, anche se obbligatoriamente all'aperto e distanziati. E poi in autunno, con l'arrivo della seconda ondata, altra chiusura totale derogata con tutte le precauzioni previste in caso di fine vita per accogliere parenti e sacerdoti. Per quanto ci riguarda ad Agordo abbiamo identificato e ampliato degli spazi ad hoc dove accoglieremo i visitatori dei 112 ospiti che sono tutti vaccinati: la palestra per i due nuclei che accolgono gli anziani inabili e le vaste sale esistenti al piano terra e in mansarda per i tre nuclei del polifunzionale. Poi ovviamente restano a disposizione, in caso di belle giornate calde, gli spazi esterni».
LE NOVITÀ
«Proprio domani sera (stasera per chi legge) - prosegue l'amministratrice unica di Asca - avremo un incontro con il Comitato dei familiari con cui teniamo un costante confronto. Sarà l'occasione per annunciare questa importante novità ma anche un'altra che stiamo predisponendo proprio in questi giorni: la formazione di volontari dediti alle videochiamate tra ospiti e familiari. Vorremmo riuscire ad averne cinque, uno per ogni nucleo residenziale, ovviamente con tutti i parametri di sicurezza previsti. Questo percorso andrà ad alleggerire i professionisti che potranno concentrarsi sulla loro attività riabilitativa. Siamo già partiti con uno, proveniente da Agordo». Ma chiunque avesse voglia di dedicare del tempo a questo servizio, anche dai comuni contermini, sarà il benvenuto. «Questa iniziativa - conclude la dottoressa Santin - è stata presa prima e indipendentemente dalla recente ordinanza di riapertura. E la perseguiremo con convinzione perché comunque le visite non saranno più come prima, sempre, ovunque e a qualsiasi ora: almeno per il momento sono finiti i tempi in cui avevamo una cinquantina di parenti in contemporanea ed era una festa. Andrà quindi bene, per rinforzare i legami, l'affiancamento delle videochiamate». Per quanto riguarda infine la questione degli operatori no vax, le strutture gestite da Asca ne registravano due: uno ha cambiato idea e si è sottoposto a vaccinazione mentre l'altro si è messo autonomamente in aspettativa non retribuita.
Raffaella Gabrieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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