IL PERCORSO
VENEZIA Continua a dire che non vuole fissare asticelle sull'affluenza,

Mercoledì 18 Ottobre 2017
IL PERCORSO
VENEZIA Continua a dire che non vuole fissare asticelle sull'affluenza, «perché il referendum è dei veneti e non va intestato alla politica», ma pare proprio che Luca Zaia si stia scaldando per il salto in alto. «Se c'è voglia di fare, possono bastare sei mesi per portare a casa l'autonomia», dice il governatore con un notevole slancio di ottimismo, prevedendo uno schema dalle tappe forzatissime: in questi giorni gli ultimi passi della rincorsa fra dibattiti e comizi, domenica lo stacco con il voto e già la prossima settimana l'inizio del volo verso Roma attraverso l'approvazione del progetto di legge sulla trattativa, con atterraggio stimato entro la fine della legislatura. Una corsa contro il tempo, ma tant'è, l'allenamento è stato lungo e le truppe vanno ringalluzzite, a costo di lasciare perplessi perfino i suoi sull'ipotesi che possa davvero essere il governo Gentiloni a chiudere il negoziato con il Veneto.
LA COLLABORAZIONE
Zaia mostra di volerci credere. «Ovviamente bisogna che ci sia l'impegno di tutti premette ma confido nella totale e piena collaborazione del governo Gentiloni, perché la richiesta di autonomia sancita da un referendum autorizzato dalla Corte Costituzionale non è una discussione politica, ma è un fatto istituzionale, a cui lavoreranno due delegazioni tecniche. Ci sono i tempi per affrontarlo con agilità anche in questa legislatura: nel momento in cui il premier Paolo Gentiloni avrà le carte sul suo tavolo, farà fatica a farle girare per i ministeri. Certo, c'è la possibilità che questo governo decida di lasciare il dossier in eredità all'esecutivo che verrà dopo le elezioni, ma c'è anche la possibilità che invece decida di fare bella figura e chiudere la partita».
Bisogna però tenere conto di almeno due elementi, l'uno a Roma e l'altro a Venezia: da un lato lo scioglimento anticipato delle Camere, che potrebbe avvenire appena dopo il varo della legge di Stabilità; dall'alto la sessione di Bilancio della stessa Regione, che fra novembre e dicembre terrà impegnate le commissioni e l'aula di Palazzo Ferro Fini, presumibilmente senza troppi spazi in agenda per l'iter relativo all'autonomia, a tutti gli effetti un altrettanto (e più) corposo progetto di legge.
LA MACCHINA
Si vedrà. Intanto c'è da pensare al 22 ottobre. «Domenica annuncia Zaia sarò al seggio di San Vendemiano già alle 6.45 del mattino, in modo da votare alle 7 in punto per dare il buon esempio ai cittadini». Prevedibilmente sarà dunque sua la prima dei 4,5 milioni di ricevute, tante quante le schede, che attesteranno l'avvenuta votazione al posto del timbro sulla tessera elettorale. «Lo sforzo organizzativo è stato pauroso sottolinea il governatore ma ci permette di dire che la macchina è rodata e che siamo pronti per il voto. Davanti a noi abbiamo una pagina di storia ancora bianca: ora ai veneti, se lo vorranno, il compito di scriverla. L'indipendenza? Cassata dalla Consulta, quindi punto e stop».
Angela Pederiva
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