IL PAESE
ERACLEA «Siamo sconvolti, è difficile pensare che il sindaco

Mercoledì 20 Febbraio 2019
IL PAESE ERACLEA «Siamo sconvolti, è difficile pensare che il sindaco
IL PAESE
ERACLEA «Siamo sconvolti, è difficile pensare che il sindaco possa aver commesso un fatto di una simile gravità, nei suoi confronti abbiamo la massima fiducia». È un clima a tratti surreale quello che ieri si respirava a Eraclea. Di fronte all'arresto del sindaco Mirco Mestre, la reazione del paese è di choc. La notizia è piombata già all'alba e del resto con le macchine della Polizia e della Guardia di Finanza bloccate davanti al municipio per tutta la mattina non poteva che essere così.
A dare l'ulteriore conferma che fosse accaduto qualcosa di grosso sono stati i sigilli scattati al punto Snai di piazza Garibaldi, con l'arresto del gestore, Adriano Donadio, del padre, Luciano, e del fratello Claudio, ritenuto il referente del clan dei Casalesi. Con questa premessa ieri, nel centro del comune, tra le varie attività e tra i banchi del mercato settimanale, la voglia di commentare quanto accaduto era davvero poca.
I COMMENTI
E chi è intervenuto lo ha fatto solo per difendere il sindaco. «Nessuno poteva immaginare una situazione simile dicono al bar Marco Polo Del sindaco abbiamo la massima fiducia: se non ci si può fidare del sindaco, allora in politica non si può fare affidamento su nessuno. Ci auguriamo che venga fatta chiarezza il prima possibile: il nostro Comune è composta da gente onesta che ha sempre lavorato, non ci meritiamo di avere un ritorno d'immagine così negativo».
Dello stesso tenore i commenti nella vicina edicola. «Siamo sotto choc dice il titolare Il sindaco è una brava persona, le accuse nei suoi confronti ci sembrano surreali. Speriamo che venga fatta chiarezza il prima possibile, per il bene di tutti». Invoca chiarezza anche il giovane Cristian Frasson, arrivato davanti al Municipio per seguire l'evolversi della vicenda: «Dare giudizi in queste circostanze è sempre difficile sono le sue parole mi auguro che la magistratura faccia luce fino in fondo, non è giusto che Eraclea subisca tutto questo». Davanti alla chiesa a difendere il sindaco è anche un gruppo di quattro residenti, tutti alla ricerca di informazioni su quanto accaduto.
IN DIFESA DEL SINDACO
«Sulle altre persone coinvolte non è il caso di dire nulla commentano però il sindaco è una persona seria e trasparente. Non dimentichiamo che appartiene ad una famiglia per bene e storica, non aveva bisogno di sotterfugi per vincere le elezioni. Nei suoi confronti abbiamo la massima fiducia, ci auguriamo che tutto possa rientrare quanto prima e di rivederlo presto in municipio».
Difesa a spada tratta anche nel vicino Royal Pub: «Stiamo parlando di una persona che è entrata da poco in politica, da appena due anni dice chi si trova dietro al banco sembra impossibile che possa aver utilizzato certi mezzi per ottenere dei voti in cambio. Da tutti è conosciuto come un bravo professionista. Quanto accaduto sembra assurdo, in ogni caso non era minimamente immaginabile». Dal centro del comune a via Sarpi, dove abitava la famiglia Donadio, il clima da surreale è diventato teso. Poca, pochissima voglia di commentare quanto accaduto.
VIA SARPI
Anzi, di fronte alle operazioni degli agenti della Dda, con il successivo sequestro di documenti dalle due abitazioni e di tre auto, una Bmx X5, una Serie 1 e una Smart parcheggiate appena fuori casa, tra i residenti c'è stato chi è uscito in giardino chiedendo al codazzo di giornalisti di togliere il disturbo. Chi ha parlato lo ha fatto per pochi secondi, spiegando di essersi trasferito da poco o di non essersi mai accorto di nulla di strano. «Possiamo solo dire che era una famiglia normale è il commento raccolto il blitz di questa notte? Abbiamo sentito solo qualche rumore, non sappiamo nemmeno cosa sia successo».
G.Bab.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci