Il Monticano fa paura Oderzo divisa in due

Martedì 7 Novembre 2017
ODERZO
Una città divisa in due dal fiume Monticano con l'acqua che è arrivata a lambire la sommità degli argini. Tanto da far preoccupare per la sicurezza della popolazione. Così nella prima mattinata di ieri è stato chiuso ponte Manin, il principale della città, quello che consente l'accesso a Piazza Grande. Il territorio opitergino è rimasto così tagliato in due. Gli automobilisti sono stati costretti a compiere lunghi giri attraversando la città o utilizzando la tangenziale nord-ovest per poter raggiungere la loro meta, in molti casi il posto di lavoro o le scuole medie Amalteo dove portare i figli. È stata una misura precauzionale perché ponte ed argini hanno retto bene all'urto della poderosa ondata di piena che è arrivata dal Coneglianese.
IL COLLAUDO
E' stato il test sul campo dei lavori eseguiti poco tempo fa dal Genio Civile che hanno interessato sia gli argini del fiume Monticano che quelli del fiume Lia tra Oderzo e Fontanelle. «Il livello del fiume è arrivato fino a 4,30 metri all'idrometro della piazza - dice la sindaca Maria Scardellato -. L'acqua ha praticamente raggiunto l'intradosso del ponte prima di cominciare a calare verso le 7 di mattina. Grazie ai lavori di innalzamento degli argini eseguiti dalla Regione lo scorso anno, a Oderzo è andata bene e non si sono verificate particolari criticità. Gli importanti investimenti in opere di prevenzione danno frutti in termini di sicurezza: senza quei lavori, infatti, il Monticano sarebbe tracimato e avremmo subito pesanti allagamenti. Un grande ringraziamento anche agli uomini della Protezione civile hanno tenuto monitorata la situazione per tutta la notte».
I TORRENTI
A dare parecchio filo da torcere sono stati invece i torrenti Ghebo, che attraversa principalmente Codognè, e il Rasego di Fontanelle. I problemi principali si sono avuti a Fontanelle Chiesa, in via Campati e in via Spinada. «Siamo rimasti operativi per l'intera nottata dice il sindaco Ezio Dan -. Insieme agli uomini della Protezione civile, coordinati dal sottoscritto, dal geometra Tinazzi e da Giuseppe Basso, abbiamo portato aiuto alle famiglie che avevano le case allagate. Sono arrivati anche i tecnici del servizio fognatura di Piave Servizi srl. Verso l'una di notte abbiamo avuto un allerta dalla Protezione civile regionale su eventuali conseguenze che la piena poteva portare alla città di Oderzo. Allerta che per fortuna è rientrato. Ciò che ci ha colti di sorpresa è stata l'esondazione del torrente Ghebo. In tanti anni non ne avevo mai vissuta una: non avevo mai visto l'acqua arrivare a Villa Alba». L'acqua del fiume è arrivata a pochi metri dall'antichissima chiesa parrocchiale di San Pietro. «Per fortuna la chiesa si trova su una parte rialzata e quindi l'acqua non è riuscita ad entrare spiega il sindaco Dan -. Avevamo dei lavori in corso al cimitero ma giocoforza ieri mattina abbiamo dovuto bloccare tutto, era impossibile operare. Ha tenuto invece la zona di Santa Maria del Palù. Dopo che alcuni anni fa alcuni tratti di argine avevano ceduto, grazie ai lavori di rinforzo eseguiti dal Genio Civile, il fiume non è tracimato».
CHIUSO AL TRAFFICO
Ha colto tutti di sorpresa l'esondazione del torrente Ghebo che ha messo in ginocchio diverse famiglie soprattutto nella zona di Cimetta. Volontari della protezione civile coordinati da Gabriele Padoan assieme al sindaco Roberto Bet hanno lavorato tutta la notte per organizzare i primi aiuti. Gli allagamenti hanno interessato soprattutto via Cavour e via Giulio Cesare. Il transito del ponte sul Ghebo subito dopo la piccola rotonda del Termen è stato chiuso al traffico. L'enorme quantità d'acqua caduta nelle ultime ore ha fatto esondare in più punti fiumi e torrenti. Nel cuore della notte i residenti di Codognè e delle frazioni si sono trovati con l'acqua in casa e hanno passato le ore a svuotare scantinati e piani terra in vista di una probabile onda di piena, che fortunatamente, non è arrivata. Solo l'intervento della Protezione Civile ha in qualche modo alleviato i disagi provocati dalle intense precipitazioni. Negli stabilimenti produttivi dell'ex azienda Attimec le pompe sono andate per tutta la notte per buttar fuori l'acqua che allagava.
Annalisa Fregonese
(ha collaborato
Gianandrea Rorato)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci