IL MONITORAGGIO
VENEZIA Una prima giornata divisa tra Ca' Farsetti e Palazzo

Martedì 28 Gennaio 2020
IL MONITORAGGIO
VENEZIA Una prima giornata divisa tra Ca' Farsetti e Palazzo Zorzi. Nella casa del sindaco i commissari dell'Unesco hanno ascoltato, oltre a Luigi Brugnaro, l'assessore all'ambiente Massimiliano De Martin e la soprintendente Emanuela Carpani. Si è parlato del disastro del 12 novembre, con tanto di video che ha impressionato gli ospiti, ma soprattutto delle difficoltà a mettere un freno alle affittanze turistiche, così come a regolamentare in chiave green il traffico acqueo. Nella sede dell'Unesco, poi, seconda tappa con i cosiddetti portatori di interesse, associazioni di categoria e non solo, che hanno messo sul piatto tante altre questioni: dai problemi delle Grandi navi allo sviluppo economico di tutto il territorio. É iniziata così, con una giornata decisamente piena, la settimana della delegazione Unesco a Venezia. La cosiddetta Advisor Mission, prevista per controllare lo stato di conservazione dei siti patrimonio dell'umanità a rischio di lista nera. In laguna sono arrivati i commissari Bernhard Furrer, Rekà Viragos e Tobias Salath, accompagnati dall'ambasciatore italiano all'Unesco, Massimo Riccardo, nonché dalla direttrice dell'Ufficio Unesco del Mibac, Pia Pietrangeli.
A carattere introduttivo l'incontro a Ca' Farsetti, in vista di cinque giorni in cui si approfondiranno i vari temi: dalle Grandi navi, al turismo, al Mose. E non si poteva che iniziare dalle immagini del 12 novembre, con un video che ha messo davanti agli occhi dei commissari i disastri di quei giorni: i vaporetti scaraventati sulle fondamenta, i muretti abbattuti. Brugnaro ha sottolineato la necessità di un grande piano per la laguna, che va dallo scavo dei canali, alla realizzazione delle fognature, passando per la soluzione alla questione grandi navi. «Abbiamo bisogno di 150 milioni all'anno» ha ribadito il sindaco, riassumendo il senso della richiesta fatta all'ultimo Comitatone.
Brugnaro ha riferito ai commissari anche dell'emendamento presentato dalla deputata pentastellata Arianna Spessotto che avrebbe aperto la strada ai motori elettrici in laguna. «Ci contavamo molto. Purtroppo l'emendamento è stato ritenuto inammissibile. Abbiamo poca considerazione dai Governi nazionali. Ora va trovata un'altra strada».
Difficoltà dichiarate anche sul fronte del turismo. Se la soprintendente Carpani, da un lato, ha ricordato i vincoli della città storica, e l'assessore De Martin, dall'altro, ha rivendicato il blocco all'apertura di nuovi alberghi, resta il fatto che sulle affittanze turistiche il Comune non può incidere. I commissari, sul punto, hanno insistito. E alla fine Furrer ha commentato: «Siete gli unici in Europa a non poterlo fare».
LE CATEGORIE
Nel pomeriggio a Palazzo Zorzi c'è stata la riunione delle varie categorie economiche e delle associazioni. Tutti hanno sottolineato che si è trattato di un incontro costruttivo.
«Da parte nostra - spiega Luca Zambelli presidente Comitato Cultura di Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo - abbiamo ribadito all'Unesco l'importanza della portualità e la necessità di tutelare l'ambiente. Penso che l'esempio da seguire sia quello che è stato fatto a Marghera con una nuova forza della raffineria. Il futuro di Venezia deve inoltre tener presente la forza manifatturiera del territorio senza dimenticare il commercio: servono politiche a sostengo della crescita». Poi si è parlato della regolamentazione dei flussi turistici. «Abbiamo spiegato che da quando è entrata in vigore la legge regionale che consente di affittare le case ai turisti - ha aggiunto Lorenza Lain per conto degli Albergatori - la situazione in città è cambiata. Come soluzione abbiamo sostenuto la necessità di un contributo d'ingresso per i turisti, mentre siamo favorevoli allo spostamento dell'accesso in città delle Grandi navi. Abbiamo ricordato all'Unesco che, attualmente, i due terzi dei visitatori arrivano da fuori città. Per questo servono le correzioni, il Comune si sta impegnando parecchio».
AMBIENTE
Ampio anche il fronte degli ambientalisti che sono tornati a contestare soprattutto la presenza delle Grandi navi. Ambiente Venezia ha anche consegnato un'articolata relazione con tanto di immagini e studi nella quale vengono sottolineati i gravi problemi collegati al passaggio delle grandi navi in laguna. «In questi anni non è stato fatto nulla di concreto - ha poi detto Lidia Fersuoch di Italia Nostra - e la situazione in città è anche peggiorata. Venezia sembra una città fantasma, soprattutto adesso che, in seguito all'altra marea di novembre, la presenza dei turisti si è notevolmente ridotta. In ogni caso le segnalazioni fatte anni fa non sono state recepite, a seconda delle rispettive competenze, da Governo, Regione e Comune. Si erano già elencate le criticità su Grandi navi, aeroporto, navi commerciali e turismo. Sul turismo il Comune, ad esempio, non ha fatto nulla per contrastarlo, mentre sarebbe opportuno creare una sorta di incentivo per far tornare i residenti in centro storico».
Anche il Fai ha rimarcato l'immobilismo sulle raccomandazioni dell'Unesco. «Nella relazione del 2014 - aggiunge Francesca Barbini del Fai - la risoluzione di certi problemi, come la pressione turistica, era già definita come urgente. Ma non è stato fatto nulla. E così la situazione ora è peggiorata anche per quanto riguarda lo spopolamento della città, l'aumento delle alte maree e la manutenzione della laguna».
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