IL MONITORAGGIO
PORDENONE I dati dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore

Venerdì 9 Aprile 2021
IL MONITORAGGIO
PORDENONE I dati dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità sono in miglioramento e portano la Regione a sperare nell'uscita dalla zona rossa. Sia Rt che i contagi sono in calo. Così come il numero di focolai. Secondo la bozza di ieri, dunque, non è escluso il ritorno alla zona arancione per il Fvg già da martedì della prossima settimana. Ma la conferma dal ministero della Salute arriverà soltanto nella giornata di oggi. Intanto dal sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani si leva un appello al governo rispetto ai dati quasi da zona bianca del Friuli occidentale: si consideri - chiede Ciriani - riaperture graduali anche su singole zone.
ULTIMI DATI
Nella settimana - quella dal 29 marzo al 4 aprile - presa in considerazione per stabilire la classificazione della regione della settimana prossima emerge che l'Rt è diminuito da 0,98 a 0,79, quindi parecchio sotto l'uno che è il tetto oltre il quale si entra in rosso. Anche il dato dei contagi è in netta diminuzione: nella settimana testata le nuove infezioni sono scese del 23 per cento. Anche la percentuale dei tamponi positivi sul totale dei test effettuati è calata al 13 per cento. Calati vistosamente anche i nuovi focolai: sono passati dai 681 del periodo ai 410 della settimana-riferimento. Ma è il dato dell'incidenza dei contagi che porta verso il possibile salto in zona arancione. L'incidenza è stata di 219 casi sui centomila residenti, dunque sotto la soglia critica dei 250 casi. Su questo fronte sarà da valutare l'incidenza anche dei giorni successivi al 4 aprile: ma sembra difficile che i dati più recenti possano riportare il valore sopra la soglia di rischio. Resta invece ancora critica la situazione legata all'occupazione dei posti letto: nelle terapie intensive il tasso è stato del 46% (rispetto al 30% fissato come tetto), mentre nelle aree mediche si è passati dal 53 al 47%, comunque sopra al parametro del 40%.
APPELLO DEL SINDACO
«Non si possono rinchiudere gli oltre 300 mila abitanti della nostra provincia, il doppio della Valle d'Aosta, basandosi sulla media regionale», attualmente in zona rossa. «Servono riaperture, pur con cautela e controlli»: lo ha affermato il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani. «Alla luce del fatto che Pordenone e il suo territorio sono zona gialla, tendenzialmente bianca, bisogna riaprire progressivamente, dalle scuole alle attività commerciali, ovviamente con cautela, controlli aumentati e un serio monitoraggio - è il suo appello -. Mi auguro che il Governo valuti aperture su base territoriale e non solo regionale. Chiudere un territorio di più di 300 mila persone sul criterio della media regionale ci sembra francamente assurdo. «Da diverso tempo i numeri dimostrano che sul territorio pordenonese la pandemia ha allentato la presa - ha concluso -. Come sottolineato anche dal governatore Fedriga, è tempo di cambiare approccio e passare dai divieti alle regole, dai protocolli di chiusura a quelli di progressiva apertura, senza superficialità, ma con tutte le cautele, le prudenze e i controlli necessari».
IL BOLLETTINO
Intanto ieri in regione si sono registrati 457 nuovi contagi e 29 decessi. Uno in provincia: a perdere la vita in ospedale una donna di 82 anni di Roveredo. I ricoveri nelle terapie intensive scendono a 77 così come quelli in altri reparti che risultano essere 554. I totalmente guariti sono 80.332, mentre le persone in isolamento scendono a 11.609. In Asfo registrate le positività di una ostetrica, un infermiere, due oss e un operatore dei servizi veterinari.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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