«Il modello di lavoro servirà anche per le prossime opere»

Domenica 19 Dicembre 2021
«Il modello di lavoro servirà anche per le prossime opere»
GLI INTERVENTI
CORTINA La nuova cabinovia Cortina Skyline, presentata ieri, è stata sostenuta da vari governi nazionali, che si sono succeduti negli anni, come ha sottolineato il ministro bellunese Federico D'Incà: «Tutti hanno continuato a credere nei grandi eventi, prima nei Mondiali di sci 2021, ora nelle Olimpiadi invernali 2026, nella comune volontà di dare al nostro Paese un percorso di visibilità e marketing. Quest'opera è un grande lascito dei Mondiali: dice che crediamo nel nostro Paese e che riusciamo a fare quello che serve. Riusciamo a dimostrare al mondo che siamo cambiati e che riusciamo a fare le opere in tempo». Ieri c'è stato il taglio del nastro di quest'opera attesa da oltre un decennio e costata oltre 18 milioni di euro: 15 milioni e mezzo dei Fondi di confine e 3 milioni 650 mila euro del governo nazionale.
MALAGÒ
Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico nazionale, ha fatto riferimento soprattutto ai Giochi invernali 2026: «Fra due mesi, chiuse le Olimpiadi di Pechino, ci sarà consegnata la bandiera del Cio; a quel punto avremo, a tutti gli effetti, l'onore e l'onere di organizzare la prossima edizione. Le Olimpiadi ci sono state assegnate a giugno 2019; in due anni e mezzo ci siamo mangiati la dote, abbiamo perso tanto tempo. Ora bisogna mettersi pancia a terra e correre il più possibile. Servono opere di due tipi: in gran parte quelle per migliorare la vita dei posti che accoglieranno i Giochi 2026; in piccola parte le strutture indispensabili per fare le gare. Il Cio mi chiede periodicamente a che punto siamo, cosa stiamo facendo. Io vedo che a Cortina c'è un gran fermento». Valerio Toniolo commissario di Governo per il progetto sportivo dei Mondiali Cortina 2021 ha consegnato a Cortina la nuova cabinovia: «Abbiamo gestito quell'evento, complicato dalla pandemia, per il rilancio del Paese. Ora Cortina Skyline risolve un problema strutturale di Cortina, è un ponte che collega due versanti della conca. Ma ancora più importante è che in questi anni abbiamo dimostrato di saper fare sistema, di dialogare. Questa è l'eredità più significativa che lasciamo. Il lascito riguarda anche la struttura commissariale: un tesoro professionale che auspico diventi patrimonio per la Società infrastrutture Milano Cortina 2026». Un intenso pensiero al futuro è stato espresso da Luigivalerio Sant'Andrea, amministratore di Società infrastrutture Milano Cortina 2026: «Sopra a ogni altra cosa, sono i tempi a dover essere rispettati. Nei lavori ci sono impedimenti dati dalle stagioni, dalla natura, ma ce la faremo. La nuova cabinovia dimostra che si riesce ad arrivare alla meta coinvolgendo pubblico e privato».
ACCESSIBILITÀ
Con una previsione di opere per 610 milioni solo nella Provincia di Belluno, è il Veneto il grande protagonista della trasformazione in corso. Cortina Skyline è un tassello di una costruzione più ampia, come ha ricordato Elisa De Berti, vicepresidente Regione Veneto: «Servono infrastrutture per migliorare l'accessibilità alla montagna e la qualità della vita di cittadini e turisti; la Regione darà supporto e aiuto in tutto e per tutto alla struttura che dovrà occuparsi delle opere. Le Olimpiadi sono un'opportunità, un privilegio, una grande occasione». Roberto Padrin presidente della Provincia di Belluno, da sportivo praticante ha sottolineato: «E' il risultato di un grande gioco di squadra, che ha visto protagonista il territorio. Questo ottimo esito è un lascito dei Mondiali, in prospettiva delle Olimpiadi e del dopo: avrà ricadute molto rilevanti sul turismo e l'economia di Cortina». Padrin ha inoltre esortato: «Per le opere strategiche, che servono per le gare, come la pista di bob, dobbiamo accelerare i tempi, che cominciano a stringere. Mi associo, con grande preoccupazione, ai timori espressi da Malagò, presidente Coni. Queste opere non possono arrivare in ritardo. E' ora di trovare il modo di farle partire». Marco Dibona
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