IL MESSAGGIO
BELLUNO Il contagio corre. A poche settimane dall'inizio della seconda

Martedì 13 Ottobre 2020
IL MESSAGGIO
BELLUNO Il contagio corre. A poche settimane dall'inizio della seconda ondata negli ospedali bellunesi è già occupata più della metà dei posti letto che erano stati utilizzati ad aprile quando si è registrato il primo picco di coronavirus. A dare i numeri dei pazienti curati dalle strutture della provincia di Belluno ieri mattina è stato il direttore generale dell'Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, nel corso di una diretta nel suo canale Facebook. «In area non critica - ha spiegato - attualmente ci sono 33 ricoverati, uno in terapia intensiva e 5 in ospedale di continuità. Ai primi di aprile, al picco della prima ondata, avevamo 73 ricoverati in area non critica e dieci in terapia intensiva». Trentanove contro settantaquattro. Le prossime settimane saranno determinanti per capire se le limitazioni che arriveranno in queste ore saranno efficaci e sufficienti ad interrompere un trend su cui Rasi Caldogno non si è sbilanciato. L'Usl però rassicura che le persone attualmente ricoverate hanno sintomi meno gravi rispetto a quelli di aprile. Ma non c'è da stare allegri: le loro condizioni, comunque, hanno spinto i medici a procedere con il ricovero. «Rispetto a una situazione a zero di qualche settimana fa - ha spiegato Rasi Caldogno - il numero di ricoverati è sicuramente aumentato. Si tratta di ricoveri di persone con sintomi piuttosto lievi rispetto a quanto succedeva nella prima ondata ma comunque di persone che necessitano il ricovero».
QUOTA CENTOMILA
Se ci si sofferma alla statistica, si potrebbe affermare che un bellunese su due è già stato sottoposto a tampone. Non è così. Nelle ultime ore è stata infatti superata quota centomila. Ma non bisogna dimenticare che alcune persone sono state sottoposte più volte allo stesso tipo di controllo. Nelle prossime ore, inoltre, il nuovo Dpcm potrebbe prevedere che per la guarigione non sia più necessario attendere il secondo tampone negativo (oltre a ridurre la quarantena a soli dieci giorni) questo permetterebbe di liberare una serie di tamponi che prima venivano destinati alle persone da dichiarare guarite.
FOCOLAIO COMELICO
In questo contesto di attenzione che torna ad essere elevata ad essere monitorato in modo stretto è ancora il focolaio del Comelico e quello della casa di riposo di Cortina. «Nei tre comuni del focolaio Comelico - ha spiegato Rasi - ci sono 119 positivi e diverse centinaia di persone in isolamento quarantena».
LE SCUOLE
Attualmente le scuole della provincia con un caso positivo sono una trentina. «Sono 128 gli alunni in quarantena - ha spiegato ancora Rasi Caldogno - e 19 tra insegnanti e operatori. Ricordiamo anche a tutte le famiglie che chiedono notizie anche insistentemente, e comprensibilmente, che in ogni scuola c'è un referente che è sempre in contatto con i responsabili dell'Usl quindi invito le famiglie a rivolgersi in prima battuta al referente Covid della scuola per avere le informazioni necessarie».
PUNTI DI ACCESSO
Attualmente ci sono 4 drive in ad accesso libero: tutti i giorni a Belluno nella sede di Sagrogna-Levego, a Feltre a Borgo Ruga (8,30-12,30) e a pomeriggi alternati a Caprile (lunedì, mercoledì e venerdì 17-19) e Tai di Cadore (martedì, giovedi e sabato 17-19). Si tratta di punti di accesso dedicati alle persone che necessitano di tampone dopo essere rientrati dall'estero o dagli studenti sintomatici. Ora ai drive in possono accedere anche i pazienti della Valle del Primiero e del Vanoi. Nelle prossime ore sono previsti anche degli spostamenti ai drive in di Feltre e di Caprile anche in vista dell'abbassamento delle temperature.
Andrea Zambenedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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