IL LUTTO
PEDAVENA Ha perso mamma e suocera a distanza di 10 giorni: entrambe

Lunedì 27 Aprile 2020
IL LUTTO
PEDAVENA Ha perso mamma e suocera a distanza di 10 giorni: entrambe erano nella casa di riposo Padre Kolbe. Un lutto senza fine quello che ha travolto Mario Bazzacco, di Feltre, che ieri ha ricordato in un post la mamma Carla, che avrebbe compiuto 90 anni proprio il 26 aprile. Ma la donna è deceduta 6 giorni fa, il 15 aprile, stroncata dal coronavirus. «Ciao mamma, oggi sarebbero stati 90. Sei, e sarai sempre nel mio cuore, e da lassù, ti prego, veglia su di me. Ciao Carletta», ha scritto il figlio. In queste ore per lui un nuovo dolore: la perdita della suocera anche lei ospite della padre Kolbe, deceduta il 25 aprile.
Una catena di decessi nella casa di riposo di Pedavena, che non sembrano ancora essere terminati. Sono diversi i pazienti ricoverato considerati in gravi condizioni. Nella rinomata struttura di Pedavena sono ufficialmente 91 su 150 gli anziani contagiati, per un focolaio scoppiato intorno a Pasqua. «Io sapevo per via indiretta che c'era il problema del virus - spiega Mario Bazzacco - ma non sapevo esattamente quanti casi. Era lunedì di Pasquetta quando mi hanno comunicato che mia mamma Carla era positiva. L'ho chiamata le ho detto ciao mamma ci vediamo presto, poi il 15 la terribile notizia». Carla era alla Padre Kolbe da novembre e il figlio Mario era sempre presente perché da anni è attivo in quella struttura con il volontariato. Un gruppo che però non è più potuto entrare a causa delle restrizioni per il contenimento del virus scattate ai primi di marzo. Così la moglie Nadia, che era sempre presente per stare con la mamma Giuseppina. I volontari e i famigliari hanno rappresentato negli anni una colonna fondamentale della Padre Kolbe. Ma con il tempo proprio da chi frequentava il centro è apparso che alcuni servizi stessero piano piano calando e il personale fosse sottoposto a turni sempre più pesanti.
I decessi nella casa di riposo di Pedavena sono numerosi. Tra covid accertati con il tampone e sospetti siamo intorno alla decina di casi. E probabilmente non sono ancora finiti. Il caso è molto dibattuto anche sui social dove in molti non comprendono come possa essere scoppiato un focolaio, a distanza di oltre 2 mesi con le procedure legate a contrasto del covid che avrebbero dovuto essere prese soprattutto in una struttura così delicata.
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