IL FASCICOLO
VENEZIA Centri di accoglienza: i venti di burrasca in laguna si

Domenica 13 Gennaio 2019
IL FASCICOLO
VENEZIA Centri di accoglienza: i venti di burrasca in laguna si sono alzati giusto un anno fa con l'iscrizione nel registro degli indagati di due funzionarie della Prefettura di Venezia alle quali viene contestato il reato di rivelazione di segreto d'ufficio. Al centro dello scandalo c'è sempre l'Edeco, la cooperativa cui era stata affidata la gestione dell'ex base militare di Cona, la stessa finita nell'occhio del ciclone per l'hub padovano di Bagnoli. Di fatto l'accusa, formulata dalla pm Lucia D'Alessandro, titolare dell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, ipotizza che le due donne informassero preventivamente i vertici di Edeco dei controlli straordinari disposti dall'ufficio territoriale di governo per verificare la qualità del servizio prestato nella struttura di Conetta che ospitava al tempo oltre 1.500 stranieri, più del doppio della capienza prevista.
LE INDAGINI
Più grave è la posizione dei quattro responsabili di Edeco, Gaetano Battocchio, Simone Borile, Sara Felpati e Annalisa Carraro che devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla frode in pubbliche forniture. Vale la pena di ricordare che l'inchiesta della Procura lagunare aveva preso le mosse dalla morte per cause naturali di Sandrine Bakayoko, 25enne ivoriana alloggiata a Cona, stroncata nel gennaio del 2017 da una tromboembolia polmonare bilaterale massiva. Episodio che portò il caso Cona alla ribalta della cronaca nazionale anche per le ripetute manifestazioni di protesta dei migranti - si è sfiorata anche la rivolta - che denunciavano condizioni di trattamento disumano. Tanto che da più parti si chiese a gran voce lo smantellamento dell'enorme tendopoli.
LA SITUAZIONE
La struttura ora è vuota. Gli ultimi ospiti sono partiti lo scorso dicembre. In bus. Sono stati collocati in diverse regioni. L'ultimo bando di affidamento per una cifra che sia ggirava attorno ai venti milioni di euro fu fatto a luglio: a vincere l'appalto risultò la trevigiana Nuova Faciluty con il punteggio di 86,46 mentre la Edeco si classificò terza. Si trattava del primo lotto (accoglienza) dei quattro previsti e del valore nominale di poco più di 10 milioni di euro. Con gli altri dieci milioni si andavano ad assegnare il lotto 2 fornitura di pasti, il lotto 3 pulizie e il lotto 4 vestiario.
L'EX PREFETTO
Quando i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria entrarono a Ca' Corner con il decreto di perquisizione, l'inquilino era Carlo Boffi, ora in pensione. Piena la collaborazione fornita alla magistratura da parte degli uffici prefettizi. Ma senza entrare nel merito delle contestazioni, più volte Boffi sottolineò l'importanza di tenere in considerazione il clima del periodo in cui si svolsero i fatti finiti sotto la lente di ingrandimento dei magistrati. Centinaia di richiedenti asilo che arrivavano in provincia e con i prefetti soli a disinnescare bombe sociali tra sindaci che si rifiutavano di collaborare e Ministero che non teneva conto della reale possibilità di assorbimento. (m.and)
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