IL DELITTO
CISON Li hanno uccisi con estrema ferocia. Lui colpito a sprangate

Venerdì 2 Marzo 2018
IL DELITTO CISON Li hanno uccisi con estrema ferocia. Lui colpito a sprangate
IL DELITTO
CISON Li hanno uccisi con estrema ferocia. Lui colpito a sprangate al corpo e alla testa. Lei accoltellata al torace e alla schiena. E poi lasciati lì, morenti, nel giardino di casa. Un delitto che fa subito tornare alla mente la notte del 21 agosto 2007, quando a Gorgo al Monticano vennero trucidati i coniugi Pellicciardi. Il duplice omicidio si è consumato ieri mattina tra le colline innevate di Cison di Valmarino, a Rolle. Le vittime sono Loris Nicolasi, pensionato di 72 anni, e la moglie Anna Maria Niola, 69enne casalinga. I loro corpi privi di vita sono stati rinvenuti nel primo pomeriggio di ieri dalla figlia che, rientrata dal lavoro, ha trovato la casa a soqquadro per poi scoprire che i genitori erano stati ammazzati. I carabinieri non escludono alcuna pista, men che meno quello di una rapina finita nel sangue. Purtroppo non si tratta dell'unico episodio violento avvenuto in quelle ore nella zona. Nella notte un'anziana di Farra di Soligo che vive da sola in via San Francesco, è stata sorpresa in casa dai banditi: l'hanno aggredita e immobilizzata a una sedia con delle fascette da elettricista. Sono stati minuti di puro terrore. Il figlio, che abita nell'appartamento accanto, ha sentito dei rumori ed è intervenuto mettendo in fuga i malviventi e liberando la madre, rimasta sotto choc ma per fortuna illesa. Tra i due episodi, specificano i carabinieri, non vi sarebbe alcun collegamento diretto. Ma non è mancata la reazione dei residenti di Rolle, che si sentono esasperati: «Adesso basta, ci armiamo».
L'ORRORE
Loris Nicolasi e la moglie Anna Maria Niola abitavano a Rolle dagli anni Settanta. Non avevano problemi economici, ma di sicuro non erano ricchi. Lui aveva aperto un bar, chiuso da una decina d'anni, che si trovava proprio accanto alla casa rurale ristrutturata in cui abita anche la figlia Katiuscia. Il figlio più grande invece, Eddi, si è trasferito in Germania. Ieri mattina Katiuscia era uscita di casa alle prime luci dell'alba per raggiungere il casello autostradale, dove lavora, e aveva salutato i genitori. Verso le 10 una vicina di casa aveva suonato il campanello per portare del pane, ma nessuno le aveva risposto, e aveva lasciato un sacchetto sul cancello, senza notare nulla di strano. È verso le 14.45 che vengono scoperti i cadaveri. Katiuscia, finito il turno di lavoro, fa ritorno in via Marzolle. Dei suoi genitori non c'è traccia. Entra in casa e la trova sottosopra, come se qualcuno vi si fosse introdotto per cercare soldi e preziosi. Esce dalla porta sul retro preoccupata e si imbatte nel corpo di suo padre Loris, in giardino. L'uomo ha ferite in tutto il corpo, come se fosse stato colpito con una spranga: gli assassini si sono accaniti in particolare sulla testa e sul collo, forse utilizzando l'estremità appuntita di un tondino. La 45enne chiama il 113 e a Rolle si precipitano le pattuglie dei militari dell'Arma e le ambulanze del 118. È solo in quel momento che, sul lato opposto del giardino, viene rinvenuto anche il corpo di Anna Maria. Gli assassini non le hanno riservato un trattamento diverso. Anzi. È stata accoltellata al torace e alla schiena. Con ferocia e brutalità. Gli investigatori ipotizzano si tratti un pugnale, ma nelle vicinanze non viene trovata traccia né del coltello né degli altri oggetti utilizzati per compiere il delitto.
LE INDAGINI
I carabinieri escludono immediatamente l'ipotesi di un omicidio suicidio. I coniugi presentano ferite multiple, inflitte con impeto e rabbia. Resta piuttosto da stabilire l'orario in cui si è consumato il delitto. C'è anche un'altra circostanza da chiarire: mentre Anna Maria Niola indossava giaccone e scarponcini invernali, come se già si trovasse all'esterno quando è stata aggredita, il marito aveva addosso capi più leggeri. Probabilmente si trovava in casa quando l'assassino, o gli assassini, sono arrivati. Gli investigatori stanno cercando di chiarire se in casa manchi qualcosa, elemento che avvalorerebbe l'ipotesi di una rapina. Nel passato dei coniugi Nicolasi non vi sono lati oscuri, né episodi particolari, salvo qualche disputa con i vicini, che li avesse esposti alla ripicca di possibili nemici. Quel che è certo è che chi li ha uccisi ha frugato in lungo in largo tra le diverse stanze della casa rurale. Potrebbe anche trattarsi anche di un depistaggio, anche perché apparentemente, non mancava nulla di valore. Per ora, dunque, non sembra esserci una pista chiara anche se la violenza usata sui coniugi se da un lato ricorda l'orrore di Gorgo al Monticano, dall'altro fa pensare che chi li ha uccisi li conoscesse e serbasse un fortissimo rancore. I carabinieri di Vittorio Veneto e del nucleo investigativo di Treviso stanno scandagliando le vite dei due anziani, prendendo in esame ogni ipotesi investigativa. In via Marzolle gli esperti della scientifica, dopo il sopralluogo del sostituto procuratore Davide Romanelli, accompagnato dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto, hanno effettuati rilievi e accertamenti durati fino a notte inoltrata.
Alberto Beltrame
Manuela Collodet
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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