IL DEBUTTO
Belluno Tutto esaurito domenica 7 ottobre al Teatro Kursaal di Auronzo

Giovedì 11 Ottobre 2018
IL DEBUTTO Belluno Tutto esaurito domenica 7 ottobre al Teatro Kursaal di Auronzo
IL DEBUTTO
Belluno Tutto esaurito domenica 7 ottobre al Teatro Kursaal di Auronzo per il debutto del film sulla montagna simbolo delle Dolomiti Unesco. E sabato 13 si replica ad Oltre le Vette. Uno scorcio sui tre obelischi di pietra più famosi al mondo visti dal Monte Piana è l'immagine di apertura che il regista Giovanni Carraro ha scelto per incantare la platea domenica scorsa al Kursaal di Auronzo alla prima del suo ultimo documentario Tre Cime di Lavaredo, la Trinità delle Dolomiti, opera fortemente voluta dall'amministrazione comunale di Auronzo di Cadore.
Di fronte a cinquecento appassionati di montagna il sindaco Tatiana Pais Becher ha aperto la serata ricordando le motivazioni che l'hanno spinta a commissionare al regista, cadorino di nascita ma suseganese di adozione, un lavoro inedito sulle Tre Cime di Lavaredo. L'inseparabile duo CarraroCecchella ha condotto la serata con la consueta simpatia, presentando a sorpresa un divertente filmato sul dietro le quinte e invitando sul palcoscenico ospiti e protagonisti del film.
Il pubblico si è lasciato trasportare in un viaggio alla scoperta della storia del corpo del Soccorso Alpino e del Suem 118, narrato rispettivamente dal delegato provinciale Alex Barattin e dal primario Giovanni Cipolotti.
LA TESTIMONIANZA
Toccante la testimonianza di una coppia di escursionisti padovani individuati e tratti in salvo per puro caso dall'elicottero del Suem in Val Gravasecca nel 1988, quando ancora non c'era il cellulare e nessuno poteva rintracciarli. La proiezione del film, 47 minuti di immagini, testimonianze e approfondimenti culturali, ha lasciato ammutolita la sala. Le imprese alpinistiche narrate da Alziro Molin, i cenni storici raccontati dalla guida alpina Gianni Pais Becher, l'intervista a Giuseppe Zandegiacomo Sampogna e a Michele Zandegiacomo del Soccorso Alpino di Auronzo, la presenza dei dinosauri attorno alle Tre Cime descritta dal geologo Gianluca Piccin e le riflessioni di Mauro Corona sullo spopolamento della montagna, sono solo alcuni dei capitoli di questo documentario che si conclude con le immagini della scalata alla Cima Ovest di Lavaredo e con una riflessione profonda del regista sul fascino senza tempo di questa montagna unica.
CULTURA E CAMMINO
Come tutti i lavori di Carraro, la base di partenza su cui è costruito il racconto è un trekking a piedi. E non poteva che essere quello più classico delle Tre Cime, ovvero la loro circumnavigazione in senso antiorario con base di appoggio al rifugio Auronzo lungo i sentieri 101 e 105. Durante il percorso il gruppetto di camminatori si sofferma nei luoghi più significativi per rivelare allo spettatore i vari aspetti di interesse culturale, morfologico e alpinistico del luogo. Il regista nell'arco di un anno è riuscito ad intervistare alcuni dei protagonisti che hanno scritto la storia delle Tre Cime di Lavaredo, realizzando degli inediti approfondimenti che ci permettono di scoprire i segreti celati dalle rocce di dolomia delle tre sorelle.
LE TAPPE NEL FILM
La chiesetta della Madonna della Croda dove sorge il monumento dedicato a Paul Grohmann, è la prima tappa del film. Qui il protagonista dell'inserto culturale è la guida alpina emerita Gianni Pais Becher, ricercatore, scrittore e storico locale che racconta le imprese dello scalatore austriaco che per primo salì la cima Grande, ma svela le motivazioni storiche che stanno alla base degli attuali confini tra Veneto e Trentino Alto-Adige, tra Auronzo e Dobbiaco. La seconda tappa è il pianoro al margine dei Piani di Lavaredo, con l'intervento del geologo Gianluca Piccin che si sofferma sugli aspetti geomorfologici catapultando lo spettatore in un viaggio nel passato tra dinosauri e fossili e immagini in realtà aumentata a proposito della successione stratigrafica e della monumentalità tipica delle Tre Cime. Dal Rifugio Lavaredo, Carraro ci conduce alla forcella omonima per percorrere un breve tratto del sentiero attrezzato del Monte Paterno e raggiungere attraverso le gallerie un foro dal quale si osservano le Tre Cime con una famosissima prospettiva da cartolina. Prima di raggiungere il Rifugio Locatelli il gruppo di escursionisti assiste ad un intervento di Soccorso Alpino con l'utilizzo dell'elicottero del Suem 118. Le manovre vengono illustrate nei minimi dettagli dal capo stazione di Auronzo Giuseppe Zandegiacomo Sampogna e dall'istruttore nazionale Michele Zandegiacomo Mazzon. Altro inserto inedito che Carraro ci propone è quello riferito al sistema idrografico Tre Cime - Monte Paterno - Torre di Toblìn, che presenta una particolarità essendo un importante spartiacque che alimenta il Mar Nero e l'Adriatico. Giunti a Malga Langalm la guida alpina emerita Alziro Molin racconta le sue imprese alpinistiche sulle pareti delle Tre Cime di Lavaredo, dove ha percorso vie di estrema difficoltà e scritto importanti capitoli dell'alpinismo. Molin appare anche nella doppia veste di attore, protagonista del film L'Ultimo Contadino di Giuseppe Taffarel, introducendo il tema dello spopolamento della montagna. Le riflessioni finali sono affidate allo scrittore e alpinista Mauro Corona.
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