IL CASO DI PORTOGRUARO
«Il vaccino sarebbe stato un utile baluardo. Siamo

Venerdì 26 Febbraio 2021
IL CASO DI PORTOGRUARO
«Il vaccino sarebbe stato un utile baluardo. Siamo da sempre al fianco del sistema sanitario pubblico e la popolazione ci considera un punto di riferimento. Spiace davvero non avere ancora alcuna notizia su quando verremo vaccinati». A parlare è Francesco Fratto, il titolare della farmacia di Portogruaro che è stata costretta a chiudere dopo che tutti i dipendenti, oltre a lui altre tre persone, sono risultati positivi al Covid. «Abbiamo scoperto la positività ha detto - solo perché abbiamo chiesto di essere sottoposti al tampone molecolare dopo che un dipendente, la domenica, aveva sviluppato sintomi. Purtroppo, il virus, specie nelle fasi iniziali, è molto subdolo.Probabilmente, se non avessimo avuto l'accortezza di controllarci, ora saremmo ancora ignari e operativi, essendo tutti in buone condizioni di salute e senza alcun sintomo. L'esigenza del mio staff di operare in sicurezza, sia per la loro stessa salute che per quella dei clienti, e il nostro scrupolo ci ha fatto scoprire una situazione difficilmente immaginabile, che sicuramente non è legata al contatto con il pubblico ma arriva dall'interno. Approfitterò proprio di questo periodo di pausa forzata ha aggiunto - per capire meglio con gli esperti di sicurezza che seguono i nostri protocolli interni cosa sia successo nel nostro caso e quale fattore possa aver permesso un contagio allargato. Il nostro obiettivo ora è proprio quello di individuare ogni minimo dettaglio che ci permetta di poter riprendere a lavorare riducendo ulteriormente i rischi che chi come noi, lavorando con centinaia di contatti ogni giorno, deve tuttavia saper anche mettere in conto.Se ci fosse stato il vaccino avremmo evitato questa situazione, che se avesse interessato una comunità piccola, dove magari c'è una sola farmacia, sarebbe stata una vera interruzione di servizio pubblico». Nel frattempo a prendere le difese dei farmacisti, che da più giorni fanno appello al Presidente Zaia affinché inserisca la categoria tra quelle da vaccinare subito, è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Raffaele Speranzon. «La richiesta di Federfarma Veneto di inserire tra i destinatari delle vaccinazioni prioritarie anche i farmacisti e i loro collaboratori - ha detto - è assolutamente condivisibile. Fin dallo scoppio dell'epidemia stanno svolgendo un servizio essenziale e vanno tutelati, anche per garantire un servizio pubblico e sanitario essenziale; per questo mi attiverò personalmente col Presidente Zaia». Speranzon ha evidenziato come i farmacisti siano una delle categorie più esposte al contagio. «È soprattutto con loro, e appena prima con il medico di base, - ha affermato - che le persone che stanno poco bene hanno contatti diretti. Capita a tutti noi infatti di dover prendere qualcosa contro la febbre o per il raffreddore, e il primo luogo in cui andiamo è proprio la farmacia: il farmacista è quindi in prima linea in questa battaglia contro il virus». Lo rimarcano tra l'altro i numeri diffusi dalla stessa Federfarma: 200 ingressi di media al giorno in farmacia per 1500 farmacie sul territorio regionale. Si parla quindi di 300mila contatti al giorno in Veneto. Speranzon ha annunciato che si attiverà personalmente con il Presidente. «Si tratta solo di dare una giusta e più ampia lettura del Piano regionale delle vaccinazioni. Non ho dubbi che superato l'attuale momento di rallentamento ha concluso l'esponente di Fdi - si potrà procedere alla vaccinazione degli addetti delle farmacie, mettendo così in sicurezza il servizio, il personale e anche la popolazione».
Teresa Infanti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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