IL CASO
]CORNUDA «Insultato perché sono favorevole ai botti: ho fatto

Mercoledì 2 Gennaio 2019
IL CASO ]CORNUDA «Insultato perché sono favorevole ai botti: ho fatto
IL CASO
]CORNUDA «Insultato perché sono favorevole ai botti: ho fatto denuncia a carabinieri e Digos». Claudio Sartor, sindaco di Cornuda, aveva chiuso l'anno con una dichiarazione destinata a non passare inosservata. A differenza di molti colleghi, non solo nel suo Comune non aveva emesso alcuna ordinanza volta a vietare i botti, ma per di più aveva dichiarato ufficialmente di essere più che favorevole a tale tipo di festeggiamento. Aveva aggiunto di aver fatto la scorta di fontane e non solo per capodanno. Affermazioni in parte in controtendenza, di fronte alle quali in molti si sono mossi.
MESSAGGI
«Ho ricevuto tante attestazioni di sostegno - dice Sartor - da parte di privati e di consiglieri comunali di altri centri, compreso Treviso, ma anche insulti intollerabili. Per questo ho denunciato in particolare una persona, ma ho segnalato anche molti altri casi a carabinieri e Digos. L'accusa è di diffamazione e minacce». Sartor non scende nei dettagli, ma in particolare ci sarebbe stato chi gli ha augurato, in modo a dir poco colorito, di essere colpito nelle parti intime in modo da non poter trasmettere il suo lercio Dna. «Mi hanno dato dell'incivile - continua Sartor - ma dato che in queste ore fanno vedere in tutte le capitali del mondo i botti e i fuochi d'artificio, vuol dire che sono tutti incivili su questa terra? I fuochi d'artificio esistono dal 1300, il mondo è andato avanti». E all'indirizzo di chi lamenta le sparizioni di animali: «A Cornuda non è mai successo lo smarrimento di animali durante il Capodanno e non c'è mai stata nessuna persona che si è ferita. Si vede che sappiamo gestire meglio le cose e siamo una comunità di gente civile».
TALEBANI
Il sindaco è un vero fiume in piena. «Sono peggio dei talebani. Se tutto ciò che spaventa sono gli effetti acustici, allora eliminiamo anche le sirene. Il bello è che le accuse degli animalisti vengono al sindaco di un Comune che da poco ha stipulato un accordo con l'Enpa per la gestione del felini, che sostiene il progetto sos Anfibi e che ha dato una sistemazione all'unità cinofila. Non mi sembra proprio che meritiamo certi insulti». Le prese di posizione nei suoi confronti sono state del resto forti, soprattutto dal mondo animalista.
L'ATTACCO
«Ma un sindaco non dovrebbe dare il buon esempio? - è stato il commento di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd - ci sono primi cittadini che invece di dare un esempio positivo, di civiltà, di rispetto per gli anziani, gli animali, l'ambiente, la sicurezza degli adolescenti, sull'utilizzo dei botti si lasciano andare ad affermazioni preoccupanti ed estremiste. Assenza di buon senso, di senso di responsabilità, per non parlare della totale incapacità ed inadeguatezza nel rappresentare i cittadini. Superficialità e sterili proclami nei confronti di chi la pensa diversamente. Esprimo perciò la mia vicinanza e solidarietà a tutti i cittadini di Cornuda che si trovano rappresentati da un sindaco che dice pure il falso quando afferma addirittura che i botti sono una nostra tradizione locale, fa anche confusione con altre parti d'Italia». E, in commento a un post su Facebook: «Le associazioni animaliste dovrebbero chiedere le dimissioni di questo personaggio al quale non darei da amministrare nemmeno una stanza vuota». Più moderata, anche se decisa dell'Oipa: «Abolire i botti è un segno di civiltà e di rispetto verso chi muore di paura - ha scritto sulla sua pagina Facebook - da circa 10 giorni sono continue le segnalazioni di animali da compagnia, dei selvatici non sappiamo nulla purtroppo, che si sono smarriti a causa dei botti improvvisi...ma poi si parla di psicosi animalista. Il sindaco di Cornuda dovrebbe essere sicuramente il primo a dare l'esempio, ci auguriamo che i suoi cittadini siano ben diversi da lui». Anche sulla pagina Gino meraviglia, i commenti in molti casi sono stati estremamente accesi. Indubbiamente, la presa di posizione di Sartor ha lasciato il segno.
Laura Bon
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