IL CASO
BELLUNO «Tamponi su tutta la popolazione veneta? Impossibile ma

Martedì 24 Novembre 2020
IL CASO
BELLUNO «Tamponi su tutta la popolazione veneta? Impossibile ma stiamo pensando di farli a tappeto in alcune zone dove c'è una diffusione particolare del virus come ad Auronzo». Ha risposto così il governatore Luca Zaia, nella conferenza stampa di ieri mattina, a quanti gli chiedevano cosa ne sarà di Belluno visto il preoccupante andamento dei contagi. Ci saranno delle restrizioni? Alcuni comuni passeranno in zona arancione? È quanto si prevedeva di fare, qualche giorno fa, ad Auronzo di Cadore. Ora però c'è un'alternativa che ricalca, in parte, lo screening di massa eseguito in Alto Adige. Fare lo stesso in Veneto non è possibile perché, ha chiarito Zaia, «noi abbiamo molti abitanti da testare». La soluzione è ridurre l'area e testare solo nei comuni più contagiati.
OSSERVATI SPECIALI
Il paese all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo, cioè Auronzo di Cadore, è un osservato speciale. I casi rimangono alti sono 243 gli attualmente positivi e la sindaca Tatiana Pais Becher è in contatto ogni giorno con l'azienda sanitaria bellunese, la Prefettura e la Regione. «Alla luce di quella situazione vivace e impegnativa che abbiamo registrato nei primi 15 giorni di novembre sottolinea il direttore del dipartimento di Prevenzione, Sandro Cinquetti il comune di Auronzo viene monitorato in modo stretto con un interessamento anche importante da parte nostra. Bisogna tener conto che parliamo di un comune di 3mila abitanti dove anche 5-10 casi fanno già un'incidenza alta, perché il denominatore è piccolo». Negli ultimi giorni c'è stato un rallentamento nella diffusione del virus e i numeri si stanno avvicinando alla media provinciale.
ESITI TRA SETTE GIORNI
«Valuteremo ancora 3-4 giorni per vedere se la situazione diventa ordinaria o richiede una attenzione particolare riflette Cinquetti . Se rimarrà stabile, sotto i 5 nuovi positivi al giorno, si andrà avanti in questo modo. Se i numeri invece cresceranno dovremo adottare decisioni speciali, come già fatto in Comelico». In altre parole provvedimenti più restrittivi. Ma non sono da escludere «screening di massa sulla popolazione». Questa settimana, per Auronzo di Cadore, sarà fondamentale. «L'esito di questo periodo di osservazione mi verrà comunicato in settimana. Purtroppo il numero delle persone che in questi ultimi giorni sono state ricoverate a causa Covid è in aumento». La sindaca Pais Becher, che nei giorni scorsi non aveva nascosto la sua preoccupazione afferma: «Ben venga lo screening di massa annunciato dal Presidente Zaia come è stato fatto in Alto Adige, se può servire ad arginare il contagio e a isolare i cittadini asintomatici. Forse così per Natale l'emergenza sarà rientrata e saremo pronti ad accogliere i turisti'
TENERE ALTA LA GUARDIA
L'appello, ancora una volta, è rivolto ai cittadini: «Tenete alta la guardia, rispettate le regole ed evitate ogni tipo di assembramento». In meno di due settimane i contagi hanno sommerso tutti i comuni della provincia. Nessuno escluso. Fino all'11 novembre, infatti, Colle Santa Lucia era rimasta una roccaforte inespugnabile: immune. Ora, invece, sono spuntati due positivi. Il comune con più casi però è Belluno: sono ben 599. Un dato impressionante se lo si accosta a quello di due settimane fa in cui c'erano circa 300 positivi. E se si pensa che, nel frattempo, molte persone si sono negativizzate.
I NUMERI PROVINCIALI
Numeri alti anche a Feltre, 283, Cortina d'Ampezzo, 225 (-30 dall'11 novembre), Limana, 182, Pieve di Cadore, 178 (+5). Ci sono comuni, invece, che hanno attualmente meno di 10 positivi: ad esempio Selva di Cadore (3), Rocca Pietore (7) e Rivamonte Agordino (9). Colpiscono, infine, per il numero di decessi Borgo Valbelluna e Pedavena: sono rispettivamente 30 e 28. Ma è un numero viziato dai focolai scoppiati nelle case di riposo.
Davide Piol
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