IL BILANCIO
VENEZIA Undici mesi esatti di pandemia da quell'1.30 del 22 febbraio

Sabato 23 Gennaio 2021
IL BILANCIO
VENEZIA Undici mesi esatti di pandemia da quell'1.30 del 22 febbraio quando con il primo caso di tampone positivo all'ospedale di Dolo il Veneziano toccava con mano cosa volesse dire vivere con l'angoscia di un nemico capace di trasformare ogni abitudine. A quasi un anno da quello choc e con anche la seconda ondata messa quasi alle spalle, il bollettino di ieri di Azienda zero raccontava una curva in calo in ogni suo indicatore, soprattutto negli attualmente positivi, tranne che nei decessi. Perché ieri altre 25 croci si sono aggiunte al calvario del virus, facendo salire il totale dei decessi a 1.473 dal primo marzo, giorno in cui il primo contagiato era diventato anche la prima vittima del Veneziano.
LA GIORNATA
Escluso il +25 alla voce decessi giornalieri, il bollettino è una boccata d'ossigeno dopo mesi di apnea. Crescono, sì, i nuovi positivi ma la loro corsa è con il freno a mano tirato: 204 in ventiquattr'ore vogliono dire 6 in meno di giovedì e soprattutto mai così pochi dal 26 ottobre. In tutto sono 48.475 i veneziani contagiati in questi undici mesi, ma la buona notizia arriva dagli attualmente positivi, arrivati a 8.430 (come inizio dicembre) e in continua discesa da dodici giorni dopo l'impennata fino al picco di 13.732 positivi del 7 gennaio. In ritirata anche i ricoveri, tornati alla stessa quota di metà novembre, cioè a 373 posti letto occupati (ieri è stato registrato un -17) di cui 40 (-3) in Terapia intensiva.
L'ANDAMENTO
Per inquadrare una discesa di casi che sembra ormai la costante di questo primo scorcio del 2021, basta prendere in considerazione i vari report delle ultime settimane. Serve però un piccolo passo indietro, al periodo delle feste natalizie che - mentre alternavano giornate arancioni a rosse - pagavano lo scotto delle aperture per permettere lo shopping di Natale tanto che il picco è arrivato il 31 dicembre con 913 nuovi positivi in una sola giornata. Il tanto temuto contagio delle feste però non c'è stato perché con il nuovo anno si è visto un aumento a rilento dei casi e poi una progressiva discesa dei numeri dei nuovi positivi in un quadro regionale nel quale il Veneziano fa storia a sé.
L'ALTALENA
Sì perché mentre in altre province la discesa è stata più netta e lineare, fino a inizio di questa settimana il territorio dell'area metropolitana ha vissuto un pianore fatto da un continuo sali-scendi fatto di giorni con discese ardite poi seguite da risalite altrettanto verticali. La situazione ha iniziato a stabilizzarsi da poco ed è solo da mercoledì che ogni giorno ci sono contagi inferiori alla rilevazione precedente. Un'unica costante è stato il calo deciso degli attualmente positivi, le persone cioè che hanno il Covid nel momento dell'emissione del report giornaliero. Quel numero - dal quale vanno tolti i deceduti, i negativizzati, i contatti - è in discesa dal 7 gennaio. Prima di poche unità poi, ultimamente, di centinaia di persone al giorno. Il fatto che non risalga dimostra anche come il contagio stia accusando qualche battuta d'arresto dal momento che i nuovi positivi (che ci sono ma sono sempre meno) non influiscono come peso specifico nell'aumentare l'insieme degli attualmente positivi. Ed è proprio l'indicazione di questo parametro così come la diminuzione dei posti letto occupati negli ospedali, soprattutto nelle Terapia intensive (dove c'è stato un -10 in quarantotto ore) sono segnali di una piccola inversione di tendenza dell'intero territorio del Veneziano, tra i più in difficoltà nell'affrontare la seconda ondata della pandemia.
I VACCINI
A dar man forte anche l'arrivo dei vaccini, seppur ridotto per quanto annunciato da Pfizer che, questa settimana, ha mandato nel Veneziano la metà dei vaccini previsti. Settimana prossima è atteso un nuovo carico di dosi del siero Moderna con il quale dare il via alla campagna per gli anziani.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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