IL BILANCIO
BELLUNO I cento giorni di Zaia si condensano in 139 cantieri: quelli

Mercoledì 6 Febbraio 2019
IL BILANCIO BELLUNO I cento giorni di Zaia si condensano in 139 cantieri: quelli
IL BILANCIO
BELLUNO I cento giorni di Zaia si condensano in 139 cantieri: quelli avviati, molti dei quali conclusi, e quelli che attendono di partire. E anche nei 50 milioni finora spesi per far ripartire il Bellunese messo in ginocchio dal maltempo di fuine ottobre. «Da allora tutti si si sono rimboccate le maniche e sono partiti i lavori per riportare la situazione il più possibile alla normalità», le parole del presidente della Regione e commissario delegato con funzioni di coordinamento. «Nei comuni colpiti sono state avviate le attività per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici, delle infrastrutture di rete strategiche come Enel e strade, dell'asporto di rifiuti, di macerie, di materiale vegetale», così Luca Zaia ha riassunto questi cento giorni e i soldi spesi, utilizzando per le opere i bilanci delle aziende regionali e una prima tranche di finanziamenti da parte dello Stato. «Ma è' imminente l'arrivo di altri e più cospicui finanziamenti che il governo ha messo nel bilancio 2019».
IL VERTICE
Il commissario, con la sua prima ordinanza, aveva individuato i soggetti attuatori ai quali affidare i diversi settori di intervento, che proprio ieri si sono riuniti a Venezia per fare un bilancio sotto il coordinamento di Nicola dell'Acqua, direttore Area Tutela e Sviluppo del Territorio della Regione. «Questa emergenza ha sottolineato il funzionario tracciando il quadro di quanto finora realizzato ha colpito un territorio molto vasto, con una violenza per certi versi mai registrata, soprattutto sulle zone montane e i boschi. La peculiarità degli interventi che sono stati messi in atto è che sono tantissimi ma per lo più di modeste dimensioni, come è dimostrato dai report fatti pervenire dai diversi soggetti attuatori per le rispettive aree di competenza». I cantieri aperti, molti di somma urgenza, hanno riguardato soprattutto i settori idraulici e di difesa del suolo, la viabilità e la pulizia dei boschi, in sostituzione o a supporto delle amministrazioni comunali.
«La macchina regionale il commento di Zaia non si ferma e la collaborazione tra le istituzioni sta portando a risultati particolarmente confortanti, vista l'entità del fenomeno che non ha precedenti nel nostro Paese: 30 mila ettari di territorio investiti e milioni di metri cubi di alberi schiantati. Come è avvenuto per l'alluvione del 2010 e per altri eventi calamitosi, il Veneto non si perde in chiacchiere ma passa ai fatti. Abbiamo cercato di accorciare il più possibile la cinghia di trasmissione per la gestione degli interventi e per essere operativamente vicini alle zone colpite in modo così grave. Siamo ora in attesa delle risorse finanziarie da parte del governo che utilizzeremo al meglio per far tornare splendidi il nostro territorio e i nostri boschi».
G. D'A.
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