I TRASPORTI
VENEZIA Alunni delle scuole medie lasciati più volte a terra

Sabato 5 Dicembre 2020
I TRASPORTI
VENEZIA Alunni delle scuole medie lasciati più volte a terra perché i vaporetti sono oltre la capienza massima. È successo praticamente ogni giorno durante questa settimana, in particolare alla fermata di San Marcuola dove il vaporetto della linea 1 delle 7:30 arriva già stracolmo. «Mi dispiace ma può entrare solo una persona», ripete quasi ogni giorno il marinaio dopo aver attraccato. Peccato che in imbarcadero ci siano come minimo quindici persone tra cui 7/8 alunni delle scuole medie Dante Aligheri e Morosini. Una situata a Santo Stefano e l'altra a San Stae. «Ieri mio figlio non è riuscito a salire e ha dovuto farsela tutta a piedi, da San Marcuola a Santo Stefano, con uno zaino trolley pesantissimo e la preoccupazione di arrivare in ritardo a scuola racconta Annamaria Pellegrino, mamma di un bambino che frequenta il primo anno della scuola media Dante Alighieri Purtroppo aver soppresso molte corse della linea 2 ha avuto l'effetto di congestionare ulteriormente la linea 1, soprattutto nella fascia oraria dalle 7 alle 8, che è anche quella più utilizzata da pendolari e studenti».
Visto che il problema si sta presentando quotidianamente, alcuni genitori hanno anche provato a svegliare i figli prima per prendere in anticipo il mezzo, ma il risultato è lo stesso: vaporetto pieno, bambini a terra. E lo stesso accade per la corsa delle 7:42. Così l'unica soluzione è andare a piedi: chi frequenta la Morosini deve tornare indietro, attraversare il Ponte degli Scalzi e andare fino a San Stae, per chi invece va alla Dante Alighieri la strada è ancora più lunga, circa 40 minuti a piedi trascinando trolley pieni zeppi di libri su e giù per i ponti, anche sotto la pioggia come è accaduto ieri.
«Ho letto che le corse sono state tagliate perché non ci sono turisti continua Annamaria Pellegrino, che ha scritto anche una mail ad Actv, appoggiata da vari genitori della sua e di altre classi ma così facendo sembra proprio che di noi residenti non importi niente a nessuno. Si tratta pur sempre di un servizio pubblico e qui ci sono lavoratori pendolari e studenti che vengono lasciati a terra. Cosa succederà dopo il 7 gennaio quando anche i ragazzi e le ragazze delle superiori torneranno in classe?». Quest'ultima è una domanda che si pongono in molti, non solo genitori ma anche dirigenti scolastici visto che molti studenti che frequentano gli istituti superiori veneziani vengono dalle isole e dalla terraferma.
«Questi bambini hanno già dovuto affrontare diverse difficoltà, tra lockdown, didattica a distanza e quarantene varie interviene un genitore non è il caso che il loro tragitto da casa a scuola diventi simile ad un calvario. Eppure è proprio così: l'attesa di un mezzo di trasporto che spesso arriva in ritardo, la delusione di non poter salire, la fatica della strada fatta di corsa con zaini pesantissimi e l'ansia di arrivare in ritardo. Una cosa è certa. così non può continuare. Intando abbiamo contattato i vari presidenti dei Consigli d'istituto e aspettiamo che Actv ci dia una risposta».
Alice Carlon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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