I ritardi sull'avvio degli appalti costeranno 75 milioni al mese

Martedì 13 Novembre 2018
IL RAPPORTO
ROMA È un dossier di oltre 100 pagine. Con grafici, tabelle, proiezioni. Ha come obiettivo quello di dimostrare quanto sia utile, anzi indispensabile, completare l'Alta velocità Torino-Lione. E di farlo in fretta, senza indugi. Per evitare di perdere i cospicui finanziamenti europei e, sopratutto, per consentire all'Italia di essere integrata nel network europeo dei trasporti, con una linea ferroviaria efficiente e moderna. Perché, tra l'altro, i cantieri sul fronte francese procedono al ritmo di 15 chilometri al giorno e Parigi non ha nessuna intenzione di fare marcia. Fermarsi, ripensare il progetto, allungare i tempi, come vorrebbero i 5Stelle, avrebbe dei costi enormi per il nostro Paese, per l'economia, per i traffici merci e per quelli passeggeri. Le ragioni dei «sì-Tav» sono elencate nel documento messo a punto dal commissario alla Tav Paolo Foietta che, oltre al suo staff, ha coinvolto economisti e massimi esperti del settore come Lanfranco Senn e Roberto Zucchetti della Bocconi e Andrea Boitani della Cattolica, tanto per citarne solo alcuni. Un documento che sarà consegnato domani al premier Giuseppe Conte. «Daremo al premier un dossier per una scelta senza pregiudizi», spiega il professor Foietta.
L'EMERGENZA
Nel rapporto non è scritto, ma Foietta lo dirà di persona, che fermare i lavori, cioè non far partire i bandi da 2,5 miliardi entro novembre, costerà all'Italia qualcosa come 75 milioni al mese. Fondi europei già stanziati (circa 800 milioni), legati all'affidamento dei lavori, che andranno in fumo se l'Italia non rispetterà il crono programma stabilito dalla Commissione Ue. E che sarà proprio l'Italia a dovere trovare.
Un calendario stringente quindi che, almeno allo stato attuale, non sembra sincronizzato con i tempi della commissione voluta dal ministero delle Infrastrutture Danilo Toninelli. La commissione dei tecnici presieduta dal professor Marci Ponti, un no Tav dichiarato, emetterà il verdetto sui costi-benefici dell'opera solo a dicembre. Fuori tempo massimo quindi rispetto ai vincoli europei, a meno che non ci sia una clamorosa accelerazione che, viste le polemiche politiche tra Lega e 5Stelle, sembra improbabile.
I DETTAGLI
Il rapporto dell'Osservatorio per la Torino-Lione analizza tutte le problematiche legate alla Tav. «Fino a quando scadrà il mio mandato, il 31 dicembre - dice Foietta - farò tutto quanto in mio potere per mettere l'esecutivo nella condizione di non fare la scelta sbagliata». Nelle 100 pagine sono contenuti i dati sul flusso del traffico merci verso ovest, i dettagli sull'incapacità del tunnel del Frejus di sopportare ulteriori carichi, l'elenco dei vantaggi per il flusso passeggeri e per quello delle merci. Ci sarà, in particolare, un aggiornamento sui flussi del traffico merci, e sulle previsioni di traffico, nel tratto Nord-Ovest. Gli ultimi dati Ue evidenziano infatti come le tonnellate trasportate verso la Francia siano in aumento del 14% rispetto a quelle verso la Svizzera. Inoltre ci sarà un documento, elaborato dalla Bocconi, che indica la convenienza del trasporto su ferro rispetto a quello stradale. E uno studio che dimostra l'obsolescenza del tunnel del Frejus per il trasporto merci. Un allegato, messo a punto, dall'università Bocconi, analizzerà invece i vantaggi per il traffico passeggeri verso Ovest grazie alla Tav. Con la Torino-Lione ci vorranno 4 ore e mezzo per andare da Milano a Parigi, circa 5 e mezza per arrivare Bruxelles o a Barcellona. Adesso spetterà a Palazzo Chigi decidere.
Umberto Mancini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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