I RISULTATI
TREVISO Il trionfo di Luca Zaia, della sua civica che travolge tutto

Martedì 22 Settembre 2020
I RISULTATI
TREVISO Il trionfo di Luca Zaia, della sua civica che travolge tutto e tutti. La Marca lo premia ancora una volta. La Lista Zaia domina: a livello provinciale si attesta attorno al 56% (725 sezioni su 826). La Lega segue, ma molto più distaccata: al 12,8%. Un passo indietro per il Carroccio, un triplo balzo in avanti per la lista del governatore. Un risultato, quello in terra trevigiana, salutato da grandi sorrisi ma che qualche mal di pancia lo crea. Anche se al K3 ogni singolo big dice l'esatto contrario - «siamo tutti leghisti» - anche se lo stesso Zaia per prima cosa, appena salito sul palco dove era attesa per festeggiare la vittoria, ringrazia la Lega e ribadisce «Non ci sono contrapposizioni. E devo ringraziare soprattutto Paolo Gobbo che tanti anni fa ha creduto in un gruppo di ragazzini»; qualche espressione tirata è evidente. I segnali di pace, insomma, non bastano a portare quella serenità che dovrebbe essere scontata visto il clamoroso successo.
I NUMERI
La Lega, guardando i risultati comune per comune, raccoglie meno di quello che si aspettava. Ma si ritrova, allo stesso tempo, ancora una volta il partito padrone della provincia. Un po' di numeri: Lega più Lista Zaia agguantano più del 70%; Zaia, più o meno a metà dello scrutinio, si attesta poco al di sotto dell'80%. Al resto le briciole. Il trevigiano non si è rivelata terra accogliente invece per Arturo Lorenzoni, che staziona attorno all'12%. Il Pd, principale partito del centrosinistra, fatica a superare il 10%, risultato che fa scattare tutti gli allarmi possibili nei vertici provinciali. Le altre liste, si può dire, non pervenute: il Veneto che Vogliamo, la civica del candidato presidente, attorno all'uno per cento; i Verdi poco sopra l'uno e il resto poco sopra lo zero. Una disfatta che qualche ripercussione l'avrà. E qualcuno inizia a mettere sotto esame la segreteria provinciale di Giovanni Zorzi che però, oggettivamente, ha dovuto affrontare contese elettorali sempre da una posizione di forte debolezza.
I CONSIGLIERI
Stabilito che la lotta tra i presidenti non è mai stata in discussione, impazza invece quella per le preferenze. Partita che si gioca soprattutto nel centrodestra. Nella notte, con l'arrivo dei primi risultati, gli occhi erano tutti puntati sulle tre liste del Carroccio. Quando mancavano poco più di cento sezioni da scrutinare era in pieno svolgimento la battaglia dentro la Lista Zaia. Sonia Brescacin aveva raggiunto le 7.862 preferenze; poi Roberto Bet (7.490), Alberto Villanova (7.383), Silvia Rizzotto (6.905). Nella Lega a tirare il gruppo era invece Federico Caner (3.236 preferenze) seguito dal il sindaco di Montebelluna Marzio Favero (3.149); poi Giampiero Possamai (2.409). Più indietro il candidato dell'ultimo minuto, l'assessore al bilancio del comune di Treviso Christian Schiavon fermo a 1.227 preferenze. Nella terza lista leghista, quella delle Autonomie, spicca Pietro Dalla Libera con 2.105 preferenze. Il centrodestra, nel suo complesso, si avvia verso il cappotto e potrebbe fare anche otto consiglieri regionali su 9 (sette dalle tre liste della Lega e uno da FdI). Proprio in Fratelli d'Italia, che comunque non riesce ad arrivare alla doppia cifra fermandosi a poco più del 6%, la lotta al momento è tra Tommaso Razzolini con 3.686 preferenze e l'avvocato Fabio Crea con 1.574. Sparita invece Forza Italia, crollata attorno all'uno per cento.
GLI ALTRI
Il centrosinistra si stringe attorno alla possibilità di mandare un rappresentante a Venezia. Andrea Zanoni, uscente, nella notte aveva largamente superato le duemila preferenze. Dietro di lui la giovane Rachele Scarpa, unica indipendente nella lista, indicata dal Pd del capoluogo e protagonista di una campagna elettorale tiratissima. Forse, in prospettiva, il suo è l'unico vero motivo di soddisfazione del Pd: una giovane che ha saputo ritagliarsi il proprio spazio in una competizione durissima.
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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