I NUMERI
BELLUNO Ai primati dei giorni più bui della pandemia (Belluno è

Lunedì 18 Gennaio 2021
I NUMERI
BELLUNO Ai primati dei giorni più bui della pandemia (Belluno è stata anche in testa alle classifiche nazionali dei contagi, ovviamente in proporzione alla popolazione) ora c'è un nuovo indicatore di cui potersi fregiare. E questa volta non è un parametro che rischia di mettere in cattiva luce il territorio. Anzi. La provincia dolomitica è la prima del Veneto per numero di guariti, ovviamente in rapporto al numero di residenti. Colpa del virus che ha morso alle caviglie, certamente, ma anche merito della sanità e della rete di assistenza che è riuscita ad intercettare i positivi e ad assisterli. Stando al bollettino di Azienda Zero, braccio operativo della Regione, ieri mattina erano 13.541 i bellunesi che hanno superato il virus: 65 ogni mille residenti. In nessun'altra provincia del Veneto il rapporto arriva a numeri simili. A Treviso, dove la seconda ondata ha colpito altrettanto duramente, le persone guarite non sono neppure sessanta ogni mille residenti. A Vicenza, Padova, Verona e Venezia l'indicatore va dai 40 ai 42 guariti ogni mille residenti (a Rovigo si arriva a 27).
NOTA DOLENTE
Purtroppo, tuttavia, un alto numero di persone contagiate dal virus porta con sé un alto numero di vittime. Un rapporto che probabilmente è meno legato al numero di tamponi effettuati («Più si cercano positivi più se ne trovano») rispetto a quanto si pensasse. Oggi a dirlo sono i numeri ufficiali. Belluno è infatti anche la provincia del Veneto con il maggior numero di vittime positive al virus (sempre in proporzione alla popolazione) a pagare il prezzo più alto gli ospiti delle rsa. Il bollettino diffuso ieri mattina parla di 481 morti (dato aggiornato a 482 nel report serale). Ogni diecimila abitanti in provincia di Belluno ci sono state 23 vittime che erano risultate positive al covid (2,3 ogni mille) a Verona 21 (2,1 ogni mille), numeri che moltiplicati per duecento (i residenti a Belluno sono oltre duecentomila stando agli ultimi censimenti Istat) restituiscono la proporzione del dramma.
IL BOLLETTINO
Nelle ultime 24 ore è deceduta una donna covid positiva di 85 anni, si trovava ricoverata nel reparto di Geriatria dell'ospedale Santa Maria del Prato di Feltre. A restituire il quadro di quanto sia -finalmente- in discesa la curva del contagio è il dato che riguarda i nuovi positivi: sono 37 in provincia. Numeri ben distanti da quelli del mese scorso quando il valore restituito dai laboratori di analisi era fino a otto o nove volte più elevato di quello degli ultimi giorni.
I RICOVERI
Anche sul fronte dei letti occupati finalmente si intravvede uno spiraglio. In area non critica sono 36 le persone ricoverate a Belluno, 42 a Feltre e 3 ad Agordo. Otto in totale le persone in terapia intensiva che, positive, al coronavirus lottano per la vita. Sul fronte degli ospedali di Comunità rimangono attivi soltanto quelli di Belluno (con dieci ospiti) e quello di Feltre (sei). Anche in questo caso il quadro appare molto diverso rispetto a quello del periodo precedente al Natale quando erano attive anche le strutture di Alano, Auronzo e Agordo. A guardarla dal bollettino diffuso dalla Regione la seconda ondata fa ogni giorno meno paura. A rimanere è la consapevolezza che in provincia di Belluno si è diffusa in fretta, probabilmente più di quello che ci si aspettava. «Sono convinto che il Veneto sia rimasto troppo a lungo in zona gialla e questo ovviamente ha dimostrato l'inefficienza delle misure che sono state prese» ha ribadito venerdì ai microfoni del Tg1 il presidente della provincia Roberto Padrin.
I VACCINI
«Ora che la seconda ondata cala velocemente - spiegano gli addetti ai lavori - non bisogna abbassare la guardia. Il covid ci ha insegnato che non possiamo farci cogliere impreparati. Per questa ragione dobbiamo darci da fare il più possibile sul fronte dei vaccini».
Andrea Zambenedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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