I maestri ci sperano «Sci già da dicembre»

Mercoledì 25 Novembre 2020
LE PREOCCUPAZIONI
BELLUNO Fermare lo sci significa far morire la montagna. È unanime e sentito il coro di voci che si è sollevato dopo che il governo ha deciso la linea dura, negando la possibilità di vacanze sulla neve a Natale. Gli addetti ai lavori del settore, dai maestri di sci agli impiantisti, fino agli operatori turistici hanno espresso apertamente le loro preoccupazioni. «Siamo preoccupati e confidiamo davvero che si arrivi a un'apertura nel mese di dicembre, almeno prima dell'inizio delle festività dice Luigi Borgo, presidente del Collegio Maestri di sci del Veneto -. Abbiamo fatto tutto il possibile già dal primo lockdown di marzo per trovare delle soluzioni su come sciare in sicurezza. Il protocollo che abbiamo condiviso con gli impiantisti è stato attestato dalla Conferenza delle Regioni e ora speriamo in un accordo a livello governativo. Un'azienda come una scuola di sci ha dei costi fissi importanti e vive di quei 3-4 mesi di apertura invernale, anche se serve tutto l'anno per preparare l'attività, tra aggiornamenti e altri adempimenti. Noi abbiamo fatto tutto il possibile, siamo pronti ad aprire da domani e siamo certi che le misure che adotteremmo, sia nelle nostre sedi sanificate sia in pista, garantirebbero la sicurezza dei clienti. Se però ci chiudessero le montagne tutto sarebbe vano».
NOTA CONGIUNTA
Gli impiantisti e Federturismo hanno esternato il loro disappunto in un comunicato congiunto. «Siamo fortemente preoccupati per la linea rigorista adottata dal Governo» dichiarano la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli e la presidente dell'associazione nazionale esercenti impianti a fune, Valeria Ghezzi. «Il fatturato del turismo invernale - dichiara Lalli - sfiora i dieci miliardi di euro, di cui un terzo delle entrate si realizza tra l'Immacolata e l'Epifania. La filiera è lunghissima e comprende hotel, ristoranti, trasporti, scuole di sci che con la chiusura delle piste nel momento di massima attività rischiano di vedere bruciati fino a tre miliardi di euro. Con il fermo degli impianti di risalita, anche prevedendo un'apertura delle piste a gennaio, ormai l'intera stagione sarà inevitabilmente compromessa». «Gli operatori del settore riconoscono la gravità dell'emergenza e l'attenzione primaria che deve essere rivolta alla salute aggiunge Ghezzi  ma quello che chiediamo è di essere ascoltati, come avvenuto Oltralpe, e di essere trattati come gli altri settori, cioè in base all'andamento del contagio. Non chiusi a priori. Un operaio degli impianti ha come obiettivo primario la sicurezza del trasporto, non il divertimento. È un errore identificare lo sci quale attività sportiva con la movida. Lo sci si atterrà con scrupolo ai protocolli di sicurezza. Le recenti dichiarazioni del Governo arrivate a noi solo via stampa rischiano di far crollare l'intero comparto. Abbiamo pronte tutte le procedure per evitare le code alle casse, agevoleremo l'acquisto dei biglietti online. Faremo girare gli impianti alla massima velocità, per far salire le persone rapidamente e limitare le code».
DOLOMITI SUPERSKI
Sulla stessa linea Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski, il consorzio che unisce le principali stazioni invernali delle Dolomiti: «Auspichiamo che il protocollo di sicurezza approvato dalla Conferenza delle Regioni, frutto di un lavoro attento e preciso da parte degli esperti nel settore, possa essere recepito dal Cts. Auspichiamo altresì che il Governo tenga conto dell'importanza del settore neve, non solo dal punto di vista economico con i numeri che genera in termini di fatturato, investimenti, stipendi, e gettito fiscale, ma anche per la sua valenza sociale. È grazie allo sci che la montagna italiana è ancora popolata e dare la possibilità alla montagna italiana di iniziare la stagione invernale in tempi ragionevoli significa vita per molte persone, ancor prima della mera voglia di divertimento degli appassionati di sci».
Andrea Ciprian
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci