I dati Inps sul territorio: foto delle sofferenze

Venerdì 22 Gennaio 2021
IL LAVORO
VENEZIA Un dato su tutti per far capire l'impatto che la pandemia da Covid ha avuto sull'economia di uno dei territori più ricchi e industrialmente avanzati d'Europa. Tra gennaio e ottobre 2020 in Veneto sono stati autorizzati 302 milioni 314mila ore di cassa integrazione, tra ordinaria, straordinaria e in deroga. L'anno precedente, per fare qualche paragone, le ore totali erano state 13 milioni 718mila. Nel 2010, al culmine della crisi subprime, furono 110 milioni 933mila ore e nel 2012, dopo la cura Monti 82 milioni 154mila. Nulla di paragonabile al passato, insomma, almeno nel dopoguerra.
I dati arrivano da un osservatorio privilegiato, l'Inps, che è poi l'ente che ha il compito di erogare la quasi totalità degli ammortizzatori sociali. In questo Venezia, se ha perso il primato di capoluogo più popoloso del Veneto, ha mantenuto quello ben più triste dei beneficiari delle varie forme di cassa integrazione nel corso del 2020: 64mila 745 persone tra Cig ordinaria, in deroga e fondi di solidarietà. A Treviso erano 43mila685, a Vicenza 43mila 344, a Padova e Verona tra 56mila e 57mila.
CASSA COVID
La provincia di Venezia prima nel Veneto anche per il numero di integrazioni salariali a pagamento diretto: ben 302mila 832. Padova, al secondo posto, ne ha 228mila 905. Questo è un altro segnale di come la pandemia abbia colpito duro il Veneziano e la sua economia che si basa soprattutto il turismo e sulla portualità, anche se poi la ricaduta è stata generalizzata sull'intera economia. I dati arrivano fino ad ottobre e i periodi peggiori sono stati aprile (63mila 829 integrazioni) e maggio (76mila), ma è altamente probabile che l'ultima parte dell'anno e la prima parte del 2021 siano ben peggiori. Se parliamo di Cig Covid a conguaglio, Venezia non è tra i maggiori beneficiari in Veneto, ma i dati sono di tutto rispetto, come si vede nelle due tabelle a fianco.
LE PARTITE IVA
Alle partite Iva sono andate le famose (e ovviamente insufficienti) una tantum tra 500 e 1000 euro. In questo caso, sul totale di 352mila 286 erogazioni rilasciate in Veneto, nella provincia di Venezia ne sono state date 65mila 109, al secondo posto dopo Verona con oltre 75mila. A ricevere l'importo sono stati 5mila 49 professionisti, 44mila 363 lavoratori autonomi, 12 mila 638 stagionali, 1518 lavoratori agricoli, 622 lavoratori del mondo dello spettacolo, 815 lavoratori intermittenti e 104 occasionali.
REDDITO EMERGENZIALE
E veniamo alle altre integrazioni salariali, quelle per consentire di soddisfare almeno i bisogni primari. Anche qui la provincia di Venezia è al primo posto per le richieste di aiuto a chi a causa della pandemia, si è trovato in condizioni di necessità economica (Legge 34 del 2020): 5mila 815 soggetti richiedenti sui 26mila totali del Veneto. Anche questo un segno che il Covid ha picchiato più forte su un territorio ad altissima propensione turistica. Incidenza elevata (appena uno scalino sotto Padova) anche per il reddito di emergenza previsto dal Decreto legge 104 del 2020: 2mila 669 richiedenti.
La provincia di Venezia è stata ai primi posti anche nel campo del pagamento del reddito e delle pensioni di cittadinanza: 1841 pensioni (primo valore in Veneto) e 6mila 324 erogazioni di reddito di cittadinanza sulle 34mila totali del Veneto e 1 milione 322mila dell'intero Paese.
A chiedere l'estensione del congedo parentale, sempre fino a ottobre, sono stati nel Veneziano 4mila 450 donne e 1.230 uomini. Infine, il ricorso al bonus babysitter: a chiederlo sono stati in 24mila 112, di cui 21mila 235 tra i dipendenti privati, gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata e 2mila 877 tra il personale sanitario e il comparto sicurezza.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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