I cittadini riportano i vestiti al senzatetto: «Caro amico, scusaci»

Lunedì 7 Gennaio 2019
I cittadini riportano i vestiti al senzatetto: «Caro amico, scusaci»
IL CASO
TRIESTE «Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste». È il messaggio scritto con un pennarello nero su di un cartello in cartone da alcuni triestini ignoti che sabato sera hanno lasciato vestiti caldi e trapunte sul luogo dove il senzatetto romeno - a cui il vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, due giorni fa ha gettato le masserizie in un cassonetto delle immondizie esprimendo la propria soddisfazione su Facebook - aveva l'abitudine di cercare riparo. Ieri mattina, lungo la centrale via Carducci, gli indumenti e le coperte portate in segno di solidarietà da alcuni cittadini erano ancora lì, mentre il cartello - che riportava il post scriptum in caso di mancato ritiro da parte dell'interessato non gettare nulla. Provvederemo al recupero entro domani. Grazie - era sparito.
IL POST
Polidori aveva reso pubblico sul social network il suo gesto con tanto di foto scrivendo: «Sono passato in via Carducci, ho visto un ammasso di stracci buttati a terra. Coperte, giacche, un piumino e altro; non c'era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li o buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente. Durerà? Vedremo. Il segnale è: tolleranza zero. Trieste la voglio pulita» con doppio punto esclamativo. Dunque una postilla: «Sono andato subito a lavarmi le mani, e adesso si scatenino pure i benpensanti, non me ne frega nulla». Una vera e propria bufera con numerosi attacchi da parte delle opposizioni, Ics e Caritas si è scatenata nelle ultime ore inducendo il vicesindaco a chiarire quanto successo spiegando che si trattava di un cittadino romeno già «piantonato dalla Questura» e con a carico una serie di procedimenti penali e uno di allontanamento. Pare inoltre che il senzatetto avesse rifiutato ogni offerta di accoglienza da parte delle strutture preposte e che già da un paio di giorni se ne sarebbe andato via.
LE REAZIONI
Il gesto di solidarietà di alcuni triestini imitati da altre persone nel corso della giornata di ieri è stato commentato su Twitter dall'attore Alessandro Gassmann che ha scritto #Trieste umana con tre manine (una bianca, una di colore e una gialla) che fanno il segno della vittoria. Così invece su Facebook Enrico Mentana: «Un abbraccio ai cittadini perbene di Trieste, ancora una volta alle prese con amministratori incivili. Un anno fa esatto quel mercatino della Befana con la dicitura Raccolta di giochi usati per i bambini italiani meno fortunati, ora la bravata del vicesindaco antibarboni, esibita con cialtronesco orgoglio». In un'intervista rilasciata al Tg3, l'arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, si è detto «un po' sorpreso, non tanto per il gesto, ma per la volontà di dare pubblicità». Numerose le altre prese di posizione a partire dal vicesindaco di Taranto Valentina Tilgher: «Voglio prendere siderale distanza dal comportamento del mio omologo di Trieste, qualunque essere umano tolga una coperta ad un appartenente alla sua stessa specie, deve dimettersi prima che da qualunque altra carica, da quella di essere umano» allo scrittore tedesco Veit Heinichen: «Una reazione civile sarebbe stata quella che tutti fossero andati in strada subito, vicende come questa provocano reazioni che fanno danno all'immagine dell'Italia in tutta Europa». Ed ancora l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino: «Un atto osceno e il vicesindaco dovrebbe chiedere scusa pubblicamente». Così invece il candidato alla segreteria nazionale del Pd Maurizio Martina: «Se ti vanti di aver buttato le coperte di un senzatetto, hai buttato anche la tua dignità» e l'ex premier Matteo Renzi: «Un gesto indegno del vicesindaco di una città ricca di valori e cultura quale Trieste: il gesto vigliacco di chi cerca visibilità e dimentica l'umanità».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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