LA DECISIONE
dal nostro inviato
SPRESIANO (TREVISO) Olimpiadi invernali 2026,

Domenica 16 Settembre 2018
LA DECISIONE
dal nostro inviato
SPRESIANO (TREVISO) Olimpiadi invernali 2026, per il Governo italiano fra le tre città candidate non devono esserci differenze. Checché ne dica il sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala che si ostina a volere il primato del brand, per il Governo Cortina d'Ampezzo, Milano e Torino devono essere tutte sullo stesso piano. Uguali.
A ribadire la posizione di Palazzo Chigi è stato il sottosegretario leghista con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, intervenuto ieri nel trevigiano alla posa della prima pietra del Velodromo di Spresiano. E qui va registrata una battuta dell'esponente leghista quando ha ricordato di essere stato lui ad avviare il percorso dell'impianto sportivo accogliendo un emendamento al Bilancio dei colleghi parlamentari leghisti veneti. Erano undici anni fa, per la realizzazione del Velodromo ci vorranno 18 mesi. Si facesse prima, Giorgetti ne sarebbe felice: «Vorrei venire a inaugurarlo e siccome il Governo è un po' così...». Così come? Traballante? «È evidente che questo esperimento del governo è nuovo, quindi ogni giorno dobbiamo inventarci un modo nuovo per risolvere i problemi, non siamo più al pentapartito».
Tant'è, il sottosegretario con delega allo Sport ha rivelato di aver mandato una lettera, nella giornata di venerdì, ai tre sindaci, confermando per il Governo la posizione paritetica tra le tre città. A ieri nessun sindaco aveva risposto. C'è il rischio che salti tutto? A confidare in Giorgetti è stato Luca Zaia: «Non avere le Olimpiadi per noi sarebbe un lutto nazionale», ha detto il governatore del Veneto. Ma il sottosegretario ha preso tempo: «La risposta la darà il Governo lunedì».
I GIOCHI
Giorgetti ha dato l'ultimatum: «Ho detto ai tre sindaci di ufficializzare entro lunedì la loro disponibilità rispetto allo schema proposto dal Coni (cioè il tridente, ndr). Deve esserci una comunanza di intenti. Il progetto deve essere low cost, senza sprechi. Ma soprattutto le città coinvolte devono andare d'accordo. Lunedì tireremo le fila in modo che il Coni il 19 settembre possa andare a Losanna al Cio». Giorgetti ha ammesso che il comune denominatore indicato nella lettera ai sindaci non soddisfa tutti, in particolare Milano: «Ma adesso mi aspetto che in maniera ufficiale i sindaci si pronuncino». Come finirà? «Non sono né fiducioso né pessimista, sono realista. Capisco che mettere d'accordo tante teste e tanti partiti non sia semplice, però ci stiamo provando». Milano cosa vuole? «Milano rivendica il brand della manifestazione perché ritiene di essere allineata nel mondo con le grandi capitali mondiali». Il Governo sarebbe d'accordo a mettere Milano davanti a Torino e Cortina? «Il Governo ha fatto una proposta che ha messo sullo stesso piano le tre città, perché questa era la richiesta che arrivava da Torino e da Cortina. Vediamo quale sarà la risposta».
A Spresiano era presente anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Se in queste ultime ore tutti condividono il nome ci si presenta a Losanna con il nome, ma non è obbligatorio». Per il governatore Luca Zaia, sponsor di Cortina Dolomiti e favorevole all'ipotesi Tridente, non avere le Olimpiadi a Cortina «sarebbe lutto nazionale. Giorgetti è un grande mediatore, deve fare il mediatore fino in fondo. Rinunciare per polemichette e fatti di grafica o di loghi, francamente direi di no».
L'AUTONOMIA
Nessun problema sulla partita dell'autonomia. Giorgetti ne è convinto: «L'autonomia del Veneto è in sicurezza perché è stata cementata dal voto dei veneti, fa parte del contratto di Governo e il M5s credo che abbia tra le basi del proprio agire politico il rispetto della volontà del popolo espressa attraverso le forme referendarie, quindi non vedo come possano mettere i bastoni tra le ruote». Però il sottosegretario M5s, Stefano Buffagni, ha fatto capire di preferire il modello lombardo di autonomia. «Allora - è la risposta di Giorgetti - voteremo il progetto veneto e il progetto lombardo. Se il Veneto vuole forme più accentuate di autonomia, vorrà dire che daremo quelle». La data dell'intesa? «Se non sarà il 22 ottobre, sia entro la fine dell'anno», ha detto Zaia.
LA PEDEMONTANA
Infine, la Pedemontana. Giorgetti è convinto della bontà dell'opera, ma un contentino agli alleati pentastellati lo concede: «Per quanto riguarda le concessioni autostradali credo che nessuno debba avere paura rispetto a una revisione delle previsioni iniziali. Se il Movimento 5 Stelle ha dei dubbi, c'è un piano economico-finanziario, lo si potrà revisionare. Io non ho dubbi che il presidente Zaia e chi ha seguito la Pedemontana veneta abbiano fatto le cose per bene. Nessuno deve aver paura rispetto al fatto che qualcuno chieda delle verifiche successive, anzi, nel decreto legge Genova appena approvato c'è anche la possibilità di andare a revisionare tutte le vecchie concessioni».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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