I varchi riaperti continuano a dividere

Domenica 14 Ottobre 2018
IL DIBATTITO
TREVISO Il ritorno delle auto nel quadrante di piazza San Francesco e piazza San Vito ha, da un lato, fatto felici i commercianti - anche se è presto per capire quanto la riapertura del traffico abbia inciso sugli affari - dall'altra diviso i residenti. Compresi alcuni nomi storici che vivono, o hanno l'attività, da tempo in quella zona.
«NON È CAMBIATO NIENTE»
Luigi Fadalti, avvocato con lo studio che domina piazza San Vito, non ha mai fatto mistero di essere assolutamente favorevole alla più completa pedonalizzazione del centro storico. Ma visto che questo suo sogno è ben lungi dal potersi concretizzare - ci ha sperato un po' durante l'amministrazione Manildo ma poi si è dovuto accontentare delle semplici zone a traffico limitato - si adatta a quello che il piatto, di volta in volta, propone: «Devo essere sincero - ammette - con l'apertura a tempo della Ztl di ponte San Francesco non ho notato tutto questo peggioramento. Io resto fedele alla mia idea che il centro dovrebbe essere completamente chiuso alle auto, ma capisco che sarà impossibile anche solo ragionarci fino a quando non si faranno i parcheggi multipiano attorno alla città. In piazza San Vito, da quando la ztl è stata riaperta, non è cambiato molto. Con i permessi le auto entravano anche prima e non ho notato nemmeno tutta questa confusione nei parcheggi. Al momento, direi, che è una buona situazione di compromesso. Estendibile anche alle altre aree? Non lo so, la questione è complessa».
«NESSUN SEGNALE»
Leggermente più critico è Fabio Crea, avvocato, che in piazza San Vito ci abita: «Ho contestato Manildo quando ha istituito la zona a traffico limitato, quindi ritengo questa riapertura una cosa positiva. E sento commenti positivi anche dai commercianti. Ma si sarebbe dovuto tenere in maggior conto i residenti. Nella riorganizzazione dell'intero quadrante non è stato riservato nemmeno un parcheggio a chi in queste zone ci vive. È questo crea difficoltà a chi non ha i garage, anche perché non ci sono aree di sosta vicine. Nelle ore in cui la Ztl è attiva, e quindi le auto non possono passare, sarebbe stato opportuno riservare qualche stallo a chi nel quadrante ci abita: in altre zone della città ci sono. Qui no. Prevederli sarebbe stato un bel segnale verso i residenti».
«MESSAGGI SBAGLIATI»
Chi invece è fermamente contrario alla riapertura è Auro Palomba, comunicatore e fondatore dell'agenzia Community, residente in Pescheria: «Da quando hanno riaperto la situazione è decisamente peggiorata - ammette - ci sono auto ovunque. E c'erano anche immediatamente prima la riapertura. È tutto questo ha un motivo: durante la campagna elettorale è stato lanciato un messaggio sbagliato. È stato fatto credere che, con la nuova amministrazione, si sarebbe potuto entrare nella Ztl e fare un po' quello che si voleva. Ovviamente non è così e lo dimostrano le multe date in questi giorni». Per Palomba l'assurdo è vedere auto in un angolo così delicato come la Pescheria: «La cosa inspiegabile è aver tolto i cartelli di divieto in Pescheria, adesso si trovano auto in ogni angolo. Da quando hanno riaperto il varco a San Francesco tutto è peggiorato. E mi fa un po' ridere che tra i commercianti contrari alle Ztl i più convinti siano quelli con l'attività proprio in zone pedonali o a traffico limitatissimo: vorrei vedere se provassimo a far passare il traffico nelle loro zone. L'esperienza ci dice che i centri pedonalizzati sono rinati, il commercio ha ripreso slancio: l'auto non serve. Non vai in centro a comprare un frigorifero, vai a prendere cose che puoi trasportare. Senza contare che, ormai, nei centri storici ci sono sempre più bar e ristoranti. Purtroppo, io che sono di Milano e che da 20 anni vivo qui, sto assistendo alla milanesizzazione di Treviso»
P. Cal.
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