Coge Mantovani, ora è fallimento

Sabato 14 Settembre 2019
LA SENTENZA
PADOVA La Coge Mantovani, il ramo d'azienda costituito dall'impresa di costruzioni Ing. E. Mantovani Spa storica società del settore delle infrastrutture impegnata nelle lavorazioni collegate al completamento del Mose, è stata dichiarata fallita dal Tribunale civile di Padova, giudice delegato Giovanni Giuseppe Amenduni. L'operazione di ricapitalizzazione promessa non è mai andata in porto e i 21 dipendenti non avranno pagati i 700 mila euro di stipendi arretrati. La società, con sede legale a Marghera in via Moranzani e sede amministrativa a Padova in via Belgio, rappresentata da Maria Manuela Ferrari, residente a Monza, di fatto non esiste più. Era specializzata nella ricerca, nello studio, nella progettazione ed esecuzione in Italia e all'estero di lavori edili e civili di qualsiasi genere.
IL FALLIMENTO
Il Tribunale ha sentenziato il fallimento della Coge Mantovani, dopo diverse ore di Camera di consiglio, nella tarda serata di giovedì. Curatore fallimentare è stato nominato Michele Antonucci di Padova. Adesso, per legge, entro tre giorni il legale rappresentante della società dovrà presentare i bilanci, le scritture contabili e fiscali, e l'elenco dei creditori. Il giorno 6 marzo del 2020 si procederà all'esame dello stato passivo ancora danti al giudice Amenduni e si capirà a quanto ammonta il buco lasciato da Coge Mantovani.
L'azienda, lo scorso 13 giugno, aveva concluso un accordo con due gruppi pakistani, Burki Group e Naveed Construction (rispettivamente di Burki Sami Ullah Khan e khan Sheraz) con sede a Islamabad. Le due società avevano promesso di ricapitalizzare la Geco, società controllante la Coge Mantovani, e di versare entro dieci giorni al massimo il denaro per risarcire i dipendenti. Ma l'operazione non è mai avvenuta. In questi mesi le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato almeno un paio di presidi di fronte al Tribunale per sostenere i trenta lavoratori difesi dall'avvocato Francesco Rossi, rimasti senza stipendio dal novembre dell'anno scorso.
L'ACCORDO
Le due ditte pakistane, che hanno siglato l'accordo in uno studio notarile di Padova, avevano promesso una ricapitalizzazione di Geco di oltre 2 milioni di euro così da pagare gli stipendi arretrati per 700 mila euro. Sul piano della governance, l'accordo prevedeva una presenza dei nuovi soci in Coge Mantovani pari al 25%. All'interno della nuova holding, invece, i due partner pakistani avrebbero avuto il possesso di quote maggiori al di sotto del 50%. A livello di progetti e contratti previsti, poi, la nuova società si doveva assicurare lavori per importanti opere nel Paese asiatico (un ospedale ad Islamabad e due dighe nel Pakistan settentrionale) per un valore di circa 1 miliardo di dollari, che sarebbero dovuti partire entro l'autunno. L'accordo siglato avrebbe consentito alla controllata Coge Mantovani di ristabilire un equilibrio finanziario che, negli ultimi mesi, era stato turbato sia a causa dei mancati pagamenti da parte delle stazioni appaltanti, e sia secondo Coge dal contenzioso per circa 23 milioni di euro con la Ing. E. Mantovani Spa.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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