«Ho visto mio padre a terra carbonizzato»

Sabato 25 Febbraio 2017
«Ho visto mio padre a terra carbonizzato»
«Quando ho aperto la porta era tutto pieno di fumo. Non riuscivo a vedere nulla né a respirare. Ho chiamato più volte i miei genitori, ma nessuno mi ha risposto. Sono entrato lo stesso, ma ho fatto fatica a capire dov'erano. Prima ho scorto a terra, nell'ingresso, il corpo carbonizzato di mio padre. Poi, a fatica, sono arrivato fino alla camera da letto. Ho alzato una persiana e aperto una finestra per far uscire il fumo. Solo allora ho visto il corpo di mia madre, senza vita, sul letto».
È la drammatica e terribile testimonianza di Luciano Terrin, figlio di Antonio Terrin, 88 anni, e Antonietta Neta Nalon, 86, i coniugi morti per un incendio scoppiato nelle prime ore di ieri nella loro abitazione in via Provinciale nord 160 a Fossò. Il cinquantenne ha la disperazione negli occhi, viso e vestiti sono anneriti dalla caligine nera attraverso cui si è fatto strada rischiando di morire asfissiato per il fumo e i gas sprigionatisi dalla combustione di alcuni mobili, tra cui un divanetto rivestito di tessuto sintetico.
È stato lui, poco prima delle otto, a scoprire all'interno della casa dei genitori il corpo carbonizzato del padre Antonio e quello senza vita della madre Antonietta soffocata dal fumo. Luciano vive con la famiglia poco lontano, a Premaore di Camponogara, ma qualche volta a dormire dai suoi. Non l'altra notte. È arrivato presto per accudire i genitori e per lavorare i campi di proprietà davanti all'abitazione. Fa l'agricoltore, come del resto ha sempre fatto il padre. Appena arrivato ha visto il fumo uscire dagli spiragli delle imposte. Questo era stato notato poco prima anche da alcuni passanti e dai vicini di casa. Uno di questi ha chiamato i vigili del fuoco. In contemporanea Luciano Terrin chiamava i carabinieri. Sul posto sono accorsi anche la moglie Zoraide e il cognato Maurizio Tanduo, marito di Lucia, l'altra figlia della coppia di anziani. A causare l'incendio sarebbe stata una stufa a legna che si trova nel vano d'ingresso di casa. Come era solito fare, Antonio Terrin si era alzato molto presto e aveva acceso la stufa aiutandosi con la diavolina, un materiale molto infiammabile. Quello che è successo è da capire e forse lo chiarirà l'autopsia. Forse un malore, forse un incidente e il fuoco è divampato tutto intorno. L'anziano è stato avvolto dalle fiamme ed è morto carbonizzato. Con le imposte chiuse e la mancanza di ossigeno, le fiamme si sono poi spente da sole, lasciando qualche focolaio ad alimentare il fumo, che ha finito per asfissiare Antonietta Nalon, che si trovava in camera da letto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Mira, i carabinieri di Vigonovo e la Polizia locale dell'Unione dei comuni rivieraschi. Dopo il nulla osta del magistrato, i corpi delle vittime sono state trasportate all'obitorio di Dolo. Sui corpi è stata disposta l'autopsia.
La tragedia assomiglia molto a quella successa la notte tra il 17 e il 18 dicembre 2016 a San Pietro di Stra. Anche in quella circostanza due coniugi 63enni morirono all'interno della loro abitazione a causa di un incendio, lui carbonizzato e lei asfissiata dai fumi.
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