GLI INCONTRI
PIEVE DI CADORE / CORTINA I 38 interventi per la messa in sicurezza

Sabato 19 Gennaio 2019
GLI INCONTRI PIEVE DI CADORE / CORTINA I 38 interventi per la messa in sicurezza
GLI INCONTRI
PIEVE DI CADORE / CORTINA I 38 interventi per la messa in sicurezza della statale di Alemagna saranno finiti in tempo, non interferiranno sul traffico in occasione dei Mondiali di Cortina 2021. Per le varianti è tutta un'altra storia. A dirlo i vertici di Anas convocati a Pieve di Cadore dall'onorevole bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D'Incà che ha così risposto alle sollecitazioni dei sindaci preoccupati perchè da tempo non avevano notizie in merito.
LA DOCCIA FREDDA
E le notizie ieri pomeriggio sono arrivate: non le migliori soprattutto per la tempistica. «Se tutto va liscio pensiamo di concludere le procedure entro aprile 2019 e indire le conferenze di servizi entro maggio 2019. A settembre si darà il via alle gare e contiamo di aprire i cantieri nella primavera, estate del 2020 per realizzare almeno le rotatorie», ha spiegato l'ingegner Gabriella Manginelli, responsabile per il Veneto dell'area progettazione di Anas che, sollecitata dai sindaci sul termine dei lavori ha ammesso «sarà per il 2023».
LE CAUSE
A pesare sui ritardi il tipo di opera; le gallerie, quelle previste per le varianti di Tai e Valle, per le quali non è possibile comprimere i tempi in nessun modo. Ma è il passaggio per la Commissione Via, la valutazione dell'impatto ambientale che ha complicato ed allungato i tempi oltre le previsioni. Ed è arrivata puntuale la ramanzina di D'Incà ad Anas: «E' giunto il momento di avere tempi certi per le opere e l'esempio bellunese deve valere per tutta Italia. Non siamo contenti per la poca informazione fatta al territorio. Se questi lavori finiranno nel 2023 bisogna accelerare e che non si rimpallino le responsabilità fra ministeri visto che tutti siamo a servizio dei cittadini. A spanne ho calcolato che, visto che ci sono appena quatto chilometri di strada nuova, è chiaro che, a sei anni dall'avvio dei progetti alla fine delle opere, significano 2190 giorni, vuol dire che l'avanzamento lavori sarà di due metri al giorno. Troppo lenti. I nostri vecchi con la pala e il piccone facevano lo stesso ma oggi con gli strumenti che abbiamo dobbiamo avere tempi certi per la realizzazione delle opere pubbliche».
IL SOTTOSEGRETARIO
Gli ha fatto eco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Simone Valente: «Bisogna accelerare perché è evidente che ci sono fortissimi ritardi, porterò le vostre sollecitazioni ai ministeri competenti». L'ingegner Manginelli ha chiesto al sottosegretario di aprire un tavolo con il ministero dell'ambiente per ottimizzare i tempi anche in considerazione delle valutazioni della Commissione Via. Ministero al quale D'Incà si è rivolto nei giorni scorsi proprio in vista dell'incontro con i sindaci: «Forse si poteva guadagnare del tempo» ha detto. I sindaci hanno chiesto di fare presto individuando le priorità.
GLI AMMINISTRATORI
E' stato il presidente della Provincia Roberto Padrin a suggerire la prima variante da fare: quella di Valle di Cadore, da sempre il punto più nero della viabilità in Valle del Boite. In Magnifica Comunità, che ha ospitato l'incontro, c'erano i sindaci della varianti: Bepi Casagrande per Tai, Marianna Hofer per Valle e Franco De Bon per San Vito. Ma erano presenti anche Domenico Belfi di Vodo e Bortolo Sala per Borca perché in tutta la valle sono iniziati e continueranno gli interventi minori ma fondamentali per completare la messa in sicurezza della statale.
A CORTINA
In mattinata il sottosegretario Valente, capofila della rappresentativa completata dal parlamentare bellunese Federico D'Incà e dai consiglieri regionali Simone Scarabel e Jacopo Berti, erano stati a Cortina. In municipio hanno incontrato, con il sindaco Gianpietro Ghedina, un gruppo di assessori e consiglieri comunali, presente anche il prefetto Francesco Esposito e Luigi Valerio Santandrea, il commissario ad acta nominato dal Governo per mandare avanti le opere sportive dei Mondiali. Dopo avere sottolineato il gioco di squadra fatto in Ampezzo, e la volontà di dare impulso al territorio, rispettando principi quali trasparenza, legalità e sostenibilità «per un nuovo modello di turismo nelle Dolomiti», ha detto D'Incà, mentre Valente non ha nascosto come ci sia «preoccupazione per il ritardo delle opere». Inevitabile l'intervento di Santandrea, che pur parlando di «corsa contro il tempo, tenendo conto che è importante il modo in cui si raggiunge l'obiettivo», ha voluto specificare come «tutti gli interventi strategici siano a buon punto e saranno terminati entro i tempi previsti». Traduzione: il discorso dei lavori e delle opere di Cortina va diviso con gli altri. Quelli del Cadore. Quelli di cui poi si è parlato a Pieve, nel pomeriggio.
Giuditta Bolzonello
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci