Gli avvocati contro il degrado: «In via Valeri torneremo noi»

Domenica 14 Ottobre 2018
IL CONVEGNO
PADOVA Degrado urbano e riqualificazione urbanistica - il fil rouge tra Decreto Minniti e legge Regionale sul contenimento del consumo di suolo. Questo il tema del convegno organizzato ieri, nella sala pubblica di via Valeri, dall'Associazione Veneta Avvocati Amministrativisti in collaborazione con il Comune che ha visto presenti, tra gli altri, il vicesindaco Arturo Lorenzoni, il prefetto Renato Franceschelli, il questore Paolo Fassari e Francesco Rossi presidente dell'ordine degli avvocati di Padova.
Un incontro voluto per approfondire il fenomeno sotto il profilo giuridico, analizzando le recenti e principali fonti normative nazionali e regionali, e lanciare al contempo un messaggio civico: la collettività non deve abbandonare le zone e i quartieri a rischio di degrado, ma deve invece riappropriarsene, mantenendovi funzioni di rilievo sociale. Ed è per questo che è stata scelta la tradizionale sede di via Valeri, adiacente al Pp1 zona ad alto tasso di degrado, dopo un primo momento nel quale si pensava di trasferire l'appuntamento al centro culturale San Gaetano.
Un convegno che dà anche un segnale concreto, nella sala di via Valeri infatti, gli avvocati amministrativisti vogliono tornare a tenere i propri seminari di formazione, affrontando sotto il profilo giuridico temi di rilevante interesse pubblico. «Il convegno è stata l'occasione per comprendere come l'utilizzo degli spazi urbani, anche quelli oggi non utilizzati, possa essere uno strumento determinante per la riqualificazione della città e la sicurezza di tutti i cittadini - ha commentato il vicesindaco Lorenzoni - importanti i contributi dei relatori, interessante l'intervento del questore Paolo Fassari che ha messo in luce come, un atteggiamento attivo di presenza e di partecipazione da parte di tutti cittadini, possa essere la migliore garanzia di sicurezza e di decoro per tutti gli spazi della città. Oggi rigenerare gli spazi urbani richiede uno sforzo importante in termini di idee e di strumenti amministrativi, perché quelli tradizionali non sono in grado di dare risposte efficaci alle nuove sfide di una città che si trasforma con le sue attività economiche, la sua popolazione, i suoi progetti».
Luisa Morbiato
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