Giulio Sapelli
Oggi la Commissione Ue si pronuncerà sulla legge di Bilancio

Mercoledì 20 Novembre 2019
Giulio Sapelli
Oggi la Commissione Ue si pronuncerà sulla legge di Bilancio 2020 inviata dal governo a Bruxelles a fine ottobre. L'attesa è per una promozione, sebbene non completa perché il rischio di mancata ottemperanza del Patto di Stabilità sarà presente fino alla definitiva approvazione della manovra, tanti e tali sono i cambiamenti che subirà in Parlamento con la possibilità di sforamenti rispetto alle coperture previste. Non vi è dubbio, però, che da Bruxelles oggi si guardi all'Italia con maggiore tolleranza, e ciò potrebbe indurre a ritenere che il tempo dei vessilliferi del rigorismo più ottuso, l'ala più dura dei falchi del Nord, sia ormai alle spalle. Non è così. Lo dimostrano le recenti indicazioni giunte dalla Germania sul completamento dell'Unione bancaria visto che, secondo il governatore Ignazio Visco, nella proposta tedesca «i rischi bancari sono ancora una volta identificati esclusivamente con crediti deteriorati ed esposizioni sovrane». E ciò è assai pericoloso per il nostro Paese. Guai perciò ad abbassare la guardia in questa fase, soprattutto ora che si avvicina il confronto finale sulla riforma del Mes, il Meccanismo europeo salva-Stati. Per comprendere la questione è bene fare chiarezza iniziando dal principio. Ciò che si indica con l'acronimo Mes altro non è che un trattato internazionale, un trattato tra Stati che si presenta ai più come un veicolo finanziario, che però del veicolo finanziario non ha né la forma né la sostanza.
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