«Giocatore ammalato e noi all'oscuro»

Mercoledì 28 Ottobre 2020
«Giocatore ammalato e noi all'oscuro»
LO SFOGO
BELLUNO «Le leggerezze si pagano», è questo lo sfogo di un papà di un ragazzo bellunese che sabato scorso ha giocato una partita nel campionato di calcio bellunese juniores fuori città e che l'indomani ha scoperto che un giocatore della squadra avversaria era positivo e ha giocato ugualmente esponendo tutti i presenti al virus. Ne ha scritto un post, che ha deciso di divulgare perché in tanti sappiano cosa significa «portare in giro il virus» e quali sono gli effetti pratici che rischiano anche molte, molte altre persone. «Come da qualche sabato a questa parte, seguo mio figlio che gioca a calcio. Sono un dirigente accompagnatore della squadra racconta questo papà - quindi ho il privilegio di sedermi in panchina e seguire la partita dando una mano al mister del momento delle sostituzioni. Sabato scorso fila tutto liscio. La partita non è andata neanche male, finisce 2-2, stavamo perdendo 2-0 racconta con l'enfasi di un tifoso -. Le sorprese arrivano la domenica pomeriggio. Un ragazzo avversario non si sente bene, va a fare il tampone veloce. Risultato: positivo. Qui sorvolo sul fatto che la società a cui appartengo non è stata avvertita tempestivamente, sorvolo sul fatto che il ragazzo non stava bene da sabato e ha giocato ugualmente. E da qui si innesca un meccanismo incredibile». Lunedì a casa tutti, ognuno deve contattare il proprio medico curante. «Ragazzi in quarantena fino all'esito del primo tampone. Allenamento sospeso per dieci giorni. Salta la partita di sabato prossimo. Io a casa dal lavoro almeno fino a giovedì. Sperando naturalmente che nessuno abbia contratto il virus. Ma tutto questo per cosa? - si chiede il papà che ha avuto il coraggio di parlare della questione - Per la negligenza di un genitore? Per la voglia di giocare di un ragazzo che è arrivato da omettere alcuni sintomi nel bel mezzo di una pandemia come quella che stiamo vivendo e subendo? Le leggerezze si pagano, ma non è giusto che siano gli altri a pagare». Un post che sta registrando molta vicinanza a chi l'ha scritto, ma soprattutto che deve far riflettere. (Fe.Fa.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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